Per passione e per lavoro mi ritrovo ogni giorno a farmi domande molto scomode:
- Le ecodosi, sono davvero ecologiche?
- Serve davvero acquistare un detersivo monodose dentro a un involucro in PVA difficilmente biodegradabile?
- Totti fa davvero il bucato a casa sua? (Se non lo sai già è il testimonial)
Le ecodosi sono davvero ECO?
E’ l’ultima in particolare che mi sta tormentando da diverse settimane.
E cioè da quando Francesco, indiscusso campione di calcio, ci sta tormentando dalla sua lavanderia con le famose ecodosi della famosa marca di detersivi NON ECOLOGICI.
Ad essere precisi non mi tormenta Totti ma l’argomento in sé.
LE ECODOSI sono dei sacchettini idrosolubili all’interno dei quali si può inserire una dose di detersivo per lavatrice o lavastoviglie.
Certamente sono comode e possono essere toccate con le dita senza sporcarsi e senza entrare in contatto con le sostanze chimiche del detersivo
Non richiedono all’utilizzatore di dosare il prodotto e quindi facilitano l’utilizzo nella vaschetta della macchina.
Ma io mi chiedo spesso:
Ma sono davvero ecologiche le pastiglie di detersivo in ECODOSE?
E a questa domanda mi sono dato 3 facili risposte:
RISPOSTA 1
Le ecodosi non sono ECOLOGICHE perché il PVA non è facilmente biodegradabile.
L’involucro delle pastiglie è composto da PVA, Alcool Polivinilico.
Il PVA si biodegrada del 18% in 28 giorni. Peccato che per definire un ingrediente o un elemento facilmente biodegradabile si dovrebbe degradare del 60% in 28 giorni.
Questo dato mi fa dire che no, le ecodosi non sono ecologiche.
RISPOSTA 2
Le ecodosi non sono ecologiche perché il contenuto delle pastiglie non è ecologico.
Se è vero che all’interno degli involucri in PVA c’è il classico detersivo della nota marca che non è ecologico, allora perché lo stesso detersivo dentro a un involucro non facilmente biodegradabile dovrebbe essere ecologico?
RISPOSTA 3
Perché proprio Totti?
Quanto sono sicure le ECODOSI?
Ma se smettiamo un attimo i panni degli ecologisti e guardiamo a casa nostra allora c’è subito un dato allarmante da considerare: dal 2010 ad oggi sono esponenzialmente aumentate le segnalazioni di danni causati da detersivi all’interno delle nostre case.
Ecco i darti che riporta Corriere.salute:
“al Centro Antiveleni di Milano sono arrivate, dal 2010 al 2016, 2.203 segnalazioni cliniche relativi a incidenti con detersivi monodose per lavatrice, il 90% dei quali relativi a bambini sotto i 5 anni. Nella maggior parte dei casi si trattava di ingestione (82,7%), seguita da lesioni oculari (4,6%) e cutanee (0,8%), quando l’esposizione era singola (88,1%). C’erano poi le situazioni di contatto multiplo (11,9%): ingestione e oculare (5,1%), ingestione, oculare e cute (1,6%), ingestione e cutanea (1,7%), cutanea e oculare (3,3%).”
Le lesioni si verificano perché i bambini trovano questi oggetti colorati molto simili a caramelle e sono invogliati a toccarle.
Giocando e Manipolandole, le capsule si possono rompere spruzzando il detersivo negli occhi dei bambini.
O ancora, rompendosi e colando nelle mani dei bambini, queste rimangono intrise di ingredienti chimici. E i bambini si sa, si portano le mani agli occhi o alla bocca, mangiandosi detersivo.
Sarebbe auspicabile che almeno i produttori si impegnassero a renderle meno attrattive e accattivanti per far si che i bambini che le trovano in casa non ne vengano attratti.
Ma a giudicare da quelle che usa Francesco per ora non è così.