Hai lasciato dei capi di cotone chiusi in un armadio, magari per tutto l’inverno o addirittura per qualche anno, e scopri che sono tutti pieni di muffa.
La muffa sui vestiti di cotone è una vera scocciatura.
La soluzione ecologica:
Pretrattare, mettere in ammollo, smacchiare con prodotti sicuri per te e che non mettono a repentaglio la salute del pianeta.
⚛️ Tipo di macchia:
Muffa sui vestiti.
🕝Tempo necessario:
2 ore di ammollo + 10 minuti di pulizia
manuale.
👚 Tipo di tessuto:
Cotone.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 3 di 10.
🍋 Ingredienti che puoi usare:
BioBianco (a base di Percarbonato) o in alternativa del Sapone Vegetale.
⚗️ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Spazzola la macchia di muffa con una spazzola apposita o con uno spazzolino da denti.
Riempi una bacinella di acqua molto calda; prepara una pappetta miscelando 2 cucchiai di BioBianco e 1 di acqua tiepida e spalmala sui tuoi capi sporchi di muffa.
Adesso arrotola il tuo capo e lascia in ammollo per almeno due ore.
Con l’aiuto di Smacchietta strofina energicamente i punti dove la muffa si è annidata.
Risciacqua con acqua calda e stendi al sole pieno.
☑ Cosa non fare mai:
Aspettare troppo a pulire la macchia.
Non utilizzare candeggianti, ammoniaca o prodotti troppo aggressivi che possono rovinare i capi.
I detersivi cruenti free ti garantiscono che nessun animale è stato toccato o sfruttato per realizzarlo.
Se non ci hai mai pensato prova a fare questo:
Prendi in braccio il tuo cane o il tuo gatto, guardalo bene in faccia, e pensa come potrebbe sentirsi se un signore col camice bianco gli iniettasse una qualche sostanza con una enorme siringa nella pancia, o direttamente nell’occhio, o se gli cucisse le palpebre una all’altra in nome di una nuova sperimentazione, magari una crema cicatrizzante, oppure come ti sentiresti a vederlo completamente depilato con un una signora in camice che gli spalma una qualche nuova crema sulla pelle. In nome di cosa, di una medicina, un cosmetico o cure che forse un giorno o l’altro potrebbe tornare utili anche per un essere umano?
Detersivi cruelty free
Ogni anno, rileva la Lega Anti Vivisezione in una nota, nei laboratori italiani muoiono circa 900mila animali, vittime di test fatti in nome della sperimentazione.
I morti salgono a 12 milioni se consideriamo l’intera Europa.
Pratiche cruente – afferma in una nota la biologa Michela Kuan, responsabile Lav settore Vivisezione – in conflitto con gli obiettivi di salute, sicurezza ed efficacia che la ricerca dovrebbe sempre garantire e che i cittadini devono esigere.
MA c’è una cosa che ogni persona, anche tu, può fare per non sostenere queste pratiche cruente: usare detersivi e cosmetici non testati su animali.
Come questi:
Basta cercare il coniglietto della campagna “Leaping Bunny” sulle etichette dei prodotti.
Dimmi se ti è mai successo: stai mangiando una bella insalatona fresca, un pomodorino bello impregnato di olio ti scappa dalla forchetta e va ad atterrare proprio sulla tua bella maglietta.
La soluzione ecologica:
Borotalco o farina e poi spazzolare.
⚛️ Tipo di macchia:
Olio fresco.
🕝Tempo necessario:
15 minuti di posa.
👚 Tipo di tessuto:
Tutti i tipi di tessuto.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 1 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Borotalco o farina, Panno in Microfibra.
⚗️ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Versa subito del borotalco o della farina sulla macchia di olio fresca, lascia in posa 15/20 minuti. Prendi il Panno Multiuso in Microfibra e spazzola via la polvere.
☑ Cosa non fare mai:
Lasciare che la macchia si asciughi, Mettere la macchia sotto acqua calda.
A volte il cattivo odore dei tuoi capi è dovuto dal fatto che nella lavatrice si accumulano residui di sporco, batteri, piccole parti di tessuti e fibre che alla lunga fanno puzzare la tua biancheria di acqua stagnante e stantio.
Come eliminare il cattivo odore dalla lavatrice e dai tuoi vestiti
1 – Controlla e pulisci il filtro
Periodicamente, almeno una volta ogni tre mesi, estrai il filtro della lavatrice e puliscilo con USAMIX VERDEVERO e acqua calda. (Il filtro si trova nello sportellino in basso a sinistra o a destra dell’oblò).
2 – Fai dei lavaggi a vuoto per sanificare e rimuovere il calcare
Una volta al mese segnati di fare dei lavaggi a vuoto alla lavatrice.
Per igienizzarla usa due cucchiai di BIOBIANCO e seleziona un lavaggio ad almeno 60 gradi.
Per rimuovere il calcare usa LEMONTRI’. Versa 100 ml di prodotto nella vaschetta del detersivo e aziona il lavaggio a 60 gradi.
Occhio però: se sei alle prime esperienze con la pulizia della lavatrice allora sarà necessario un ulteriore lavaggio dell macchina con USAMIX, versa 100 ml di prodotto nella vaschetta del detersivo e aziona un lavaggio a 60 gradi.
Questo ulteriore passaggio è importante per rimuovere il biofilm che si forma nella vasca di lavaggio nel corso dei mesi e dell’utilizzo
3 – Pulisci la guarnizione dell’oblò e la vaschetta del detersivo
Una volta ogni due mesi pulisci le guarnizioni e la vaschetta del detersivo e ammorbidente.
Versa qualche goccia di detergente USAMIX VERDEVERO all’interno della guarnizione e lascia agire per qualche minuto, con un panno multiuso bagnato pulisci bene all’interno.
Versa qualche goccia di USAMIX VERDEVERO sulla spugnetta e pulisci la vaschetta.
In questo video Fabrizio Zanetti spiega passo passo come avere una lavatrice perfettamente pulita in modo naturale e risolvere il problema del cattivo odore sul tuo bucato
Allora, se già la lana è una gatta da pelare quando devi lavarla normalmente…
…se poi ci si mette di mezzo una macchia di sangue che fai?
La soluzione ecologica:
Strofinare con acqua e amido di riso o di mais.
⚛ Tipo di macchia:
Sangue.
🕝Tempo necessario:
20 minuti.
👚 Tipo di tessuto:
Lana.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 3 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Amido di riso o mais, acqua, detersivo per bucato ecologico.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Strofina la macchia con una pappetta di acqua e amido di riso o mais, quindi risciacqua e procedi al normale lavaggio con detergente ecologico Beipanni.
Problema: sei al bar tranquillo e… il tuo caffè finisce direttamente sui tuoi nuovissimi pantaloni bianchi! E adesso? Continua a leggere e lo scoprirai…
La soluzione ecologica:
Acqua fredda e pretrattare.
⚛ Tipo di macchia:
Macchie di caffè fresche.
🕝Tempo necessario:
30 minuti.
👚 Tipo di tessuto:
Seta.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 2 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Detersivo ecologico per piatti, Bicarbonato.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Metti subito il capo sotto l’acqua fredda corrente, quindi applica qualche goccia di Amanì e strofina energicamente.
Quindi procedi al normale lavaggio in lavatrice con Beipanni.
I detersivi biodegradabili non per forza sono ecologici.
Sembra un controsenso ma non lo è.
Hai mai letto sull’etichetta di un detersivo “biodegradabile oltre il 90%”?
Di certo si. Ma ti sei mai chiesto cosa voglia dire?
Potrebbe far pensare che il prodotto con riportata questa dicitura sia ecologico.
MA NON E’ PER FORZA COSI’.
La biodegradabilità è una proprietà delle sostanze organiche e di alcuni composti sintetici, di essere decomposti dalla natura. Ma esistono diversi tipi di biodegradabilità:
biodegradabilità aerobica primaria. Si tratta della trasformazione di un tensioattivo da parte di microrganismi in condizioni aerobiche, ossia in presenza di ossigeno. Si tratta di una prima “rottura” delle molecole ma non della loro completa degradazione. Questa è anche la biodegradabilità considerata nel DL 136 del 26/4/1983, ormai non più in vigore, a cui faceva riferimento la dichiarazione “Biodegradabile oltre il 90%”riportata in etichetta dai detersivi. Un detersivo che soddisfi questo criterio non può essere considerato “ecologico”
biodegradabilità aerobica totale. E’ il livello di biodegradazione ottenuto quando un tensioattivo viene eliminato completamente dai microrganismi in presenza di ossigeno che ne provocano la scomposizione in biossido di carbonio, acqua e sali minerali di qualsiasi altro elemento presente. E’ considerata soddisfacente “se il livello di biodegradabilità (mineralizzazione) misurato … è almeno del 60 % entro un termine di ventotto giorni…” (Reg.CEE 648/04). I detersivi che soddisfino questo criterio non possono ancora essere considerati “ecologici”
biodegradabilità anaerobica. Un detergente che voglia andare oltre i criteri di biodegradabilità previsti dalla normativa generale e che voglia seguire le prescrizioni previste in materia da Ecolabel (marchio europeo di qualità ecologica) dovrà soddisfare anche questo criterio di biodegradabilità. “Tutte le sostanze tensioattive utilizzate nel prodotto devono essere biodegradabili in condizioni anaerobiche…” In sostanza un detersivo deve essere in grado di biodegradarsi anche una volte raggiunti i fanghi del letto di un fiume o di un lago. Appunto ambienti anaerobici, dove non c’è ossigeno. A questo punto un prodotto può essere considerato ecologico per la normativa europea Ecolabel.
Questo criterio è stato fatto proprio anche dal disciplinare ICEA sulla detergenza Eco Biologica. Ma non basta, ICEA considera anche altri fattori come quello del calcolo della tossicità di un prodotto per gli organismi acquatici (VCDTOX). Ma questo è un altro argomento.
Capito allora? Un prodotto biodegradabile non è per forza ecologico!
Se vuoi provare dei detersivi ecologici e biodegradabili parti da qui:
I detergenti chimici industriali utilizzano senza risparmio metalli pesanti, parabeni, profumanti, alla base di allergie e dermatiti.
I detersivi ecologici, prodotti con ingredienti di origine biologica, rappresentano oggi una risposta ottima e completa alle richiesta d’igiene della casa, sul piano della riduzione dell’impatto ambientale. Si tratta di un fatto certo.
Ma come si pongono sul fronte del rischio dermatologico per chi li utilizza?
Fanno meglio, peggio o provocano gli stessi effetti dei concorrenti industriali sulla pelle?
Per rispondere, occorre affrontare in breve l’argomento legato alla pericolosità dei secondi.
È comprovato come i detergenti per superfici casalinghe e i detersivi per bucato di origine industriale, realizzati ricorrendo a ingredienti chimici di sintesi, presentino profili diffusi e allarmanti di tossicità, soprattutto – anche se non solo – per i bambini, le cui difese naturali sono più basse.
Irritazioni, dermatiti da contatto e atopiche, allergie e prurito. Sono questi i principali sintomi che affliggono le persone particolarmente sensibili ad alcuni tipi di prodotti per l’igiene della casa e dei capi d’abbigliamento, ma la diffusione delle patologie anche tra i soggetti non particolarmente esposti appare piuttosto ampia: “Il problema interessa un terzo degli italiani, soprattutto donne, e i più a rischio sono i soggetti con una predisposizione allergica […].” (http://magazine.paginemediche.it ).
Sul banco degli imputati siedono in primo luogo i metalli pesanti, che restano depositati dopo il lavaggio nelle fibre dei capi trattati.
Citati per esempio, tra le cause di diverse dermatiti da contatto: “ […] fra esse ricordiamo il nichel, il cobalto, il cromo, i tiurami, i profumi, la colofonia ecc.” e ancora: “Allergeni ed irritanti da contatto: le anomalie della funzione barriera epidermica nella dermatite atopica possono favorire la penetrazione di allergeni da contatto e di irritanti capaci di scatenare la dermatite. I principali indiziati sono il nichel, il latex, le profumazioni, i preservanti, gli emulsionanti.” (www.dermaclub.it).
Fanno la comparsa negli articoli citati anche altre sostanze molto comuni nei detergenti commerciali tradizionali, le quali a giudizio dei dermatologi sono alla base di frequenti e diffusi disturbi della pelle: i “mix di profumi […] i parabeni” (www.gaslini.org).
Detersivi Ipoallergenici
La conclusione è semplice: i detersivi ecologici, realizzati solo con ingredienti di origine biologica, non contengono queste sostanze, e la loro assenza è spesso certificata dagli enti di controllo come Icea, BiocertItalia, Ecolabel, ecc.
Sceglierli per l’utilizzo in casa contribuisce quindi – senza tema di smentita a minimizzare – il rischio di disturbi dermatologici in famiglia.
Conosco una signora che ama le tute in velluto tutte colorate e quando va al mercato ne compra sempre due o tre per l’inverno.
E sai un’altra cosa che piace alla signora, d’inverno? La cioccolata calda… che puntualmente va a finire sui vestiti!
La soluzione ecologica:
Aceto e acqua al 50%, strofinare, risciacquare e mettere in lavatrice.
⚛ Tipo di macchia:
Cioccolato secco.
🕝Tempo necessario:
10 minuti per pretrattare + normale lavaggio in lavatrice.
👚 Tipo di tessuto:
Velluto.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 2 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Aceto, acqua, detersivo ecologico per bucato.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
XLPlugins
In una bacinella prepara una soluzione al 50% di aceto e acqua, immergi il tuo capo di velluto, strofina bene, risciacqua e metti in lavatrice con detergente ecologico.
Il velluto è un tessuto che sembra delicato, in realtà è abbastanza resistente e tollera bene prodotti anti macchia. Ma per togliere le antipatiche macchie di erba dal velluto noi vi proponiamo una soluzione decisamente eco-compatibile.
La soluzione ecologica:
Aceto, bicarbonato, detersivo per bucato.
⚛ Tipo di macchia:
Macchie di erba.
🕝Tempo necessario:
2 ore.
👚 Tipo di tessuto:
Velluto.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 3 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Aceto, bicarbonato, panno in microfibra, detersivo ecologico per bucato.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Metti in ammollo per 2 ore il capo. Quindi tampona delicatamente la macchia con il Panno Multiuso in Microfibra imbevuto di aceto misto a bicarbonato. Puoi anche spolverare la macchia con bicarbonato, per poi spruzzare dell’aceto e tamponare, sempre molto delicatamente per non rovinare il velluto, con il panno.
Procedi infine con il classico lavaggio con Beipanni.
La seta, si sa, è un tessuto delicato e pregiato e quando la troviamo macchiata è sempre un colpo al cuore! Ma con i rimedi ecologici anche quella odiosa macchia di caffè secco sulla tua camicetta di seta preferita sparirà.
La soluzione ecologica:
Sale e succo di limone.
⚛ Tipo di macchia:
Macchie di caffè secche.
🕝Tempo necessario:
2 ore.
👚 Tipo di tessuto:
Seta.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 3 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Sale, succo di limone, Detersivo ecologico per Bucato.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Crea una pappetta con sale e succo di limone; mettila sulla macchia;
lascia agire per un’oretta.
Trascorso il tempo necessario strofina e risciacqua con acqua; dopodiché metti in lavatrice per un lavaggio normale con Beipanni.
Ti è mai capitato di trovare dei vecchi capi originariamente bianchi, con un colore grigiastro o inspiegabili aloni di vecchie macchie che credevi di aver tolto?
La soluzione ecologica:
Ammollo e lavaggio.
⚛️ Tipo di macchia:
Macchie vecchie e aloni.
Tempo necessario:
2 ore.
Tipo di tessuto:
Cotone.
Impegno necessario:
Difficoltà 2 di 10
Ingredienti che puoi usare:
Detersivo ecologico, Percarbonato.
⚗️ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Riempi una bacinella di acqua calda (dai 40 gradi in su) e versaci 2 cucchiai di BioBianco, quindi immergi i capi da candeggiare.
Lascia in ammollo almeno 1 ora.
Quindi procedi al normale lavaggio in lavatrice con BioBianco.
Hai mai avuto un problema di muffa così grave da trovare anche le scarpe ammuffite nella scarpiera?
Credimi, succede… ed è un bel rompicapo!
Specialmente se la muffa va ad intaccare scarpe e borse in pelle… e allora che fare?
La soluzione ecologica:
Detergere con latte detergente, rimuovere la sostanza.
⚛ Tipo di macchia:
Muffa su vestiti di pelle.
🕝Tempo necessario:
10 minuti.
👚 Tipo di tessuto:
Pelle.
💪 Impegno necessario:
Difficoltà 1 di 10
🍋 Ingredienti che puoi usare:
Latte detergente, Panno Multiuso in Microfibra.
⚗ Tipo di prodotto utile:
✅Procedimento
Su un panno di microfibra versa un po’ di latte detergente, a seconda della grandezza della macchia, quindi applicalo direttamente sulla zona dove c’è la muffa e strofina fino a togliere la macchia.
☑ Cosa non fare mai:
Bagnare la pelle con acqua e utilizzare prodotti troppo aggressivi che possono rovinarla.
Ti è capitato di avere in casa dell’acido citrico e non sapere a cosa serve?
Stai per scoprirne tutti gli usi, consigli e trucchetti per usarlo al meglio.
Sapevi infatti che puoi usarlo per creare una soluzione multiuso 3 in 1 che serve da:
Ammorbidente
Anticalcare
Brillantante
tutto in un solo prodotto?
E il bello è che bastano solo due ingredienti: l’acido citrico e l’acqua demineralizzata.
Acido citrico, a cosa serve?
Magari lo usi solo come ammorbidente per il tuo bucato e sei contentissima dei tuoi asciugamani sofficissimi ma non sai che invece ha molti altri usi, in questa sede, esploriamo quali sono gli utilizzi dell’acido citrico come detergente ecologico in grado di agire come antiossidante.
La versatilità dell’acido citrico lo rendono anche un eccellente disinfettante contro molti virus, batteri e muffe. Per questo è molto usato nei prodotti della pulizia. Nel dettaglio, è stata scoperta la sua efficacia nell’eliminare la presenza di virus stagionali particolari che causano la comunemente chiamata gastroenterite non batterica.
I virus si trasmettono attraverso le mani o il cibo contaminato e proliferano in ambienti quali le cucine e ambienti pubblici, diffondendosi in luoghi affollati come scuole, ospedali e navi. Una piccola dose di acido citrico, insieme ad altri composti per profumare, sono sufficienti per la pulizia delle superfici e la rimozione dello sporco.
Dove trovo l’acido citrico?
L’acido citrico è una sostanza solida che si trova negli agrumi. È la causa del tipico sapore aspro presente nei limoni. L’acido è stato isolato per la prima volta dal chimico di origini svedesi Carl Wilhelm Scheele nel 1784 che lo ha estratto dal succo di limone. Il composto è inodore e incolore.
Alcune precauzioni per l’uso
Prima di scoprire l’acido citrico a cosa serve per pulire, si raccomanda un utilizzo attento della sostanza. L’acido infatti, può essere pericoloso se entra in contatto con gli occhi. È molto irritate e può causare danni alla cornea e nei casi più gravi portare alla cecità. Un acido pericoloso anche in caso di inalazione, essendo irritante per i polmoni. In caso di contatto con la pelle può provocare infiammazioni e la formazione di vesciche. Un contatto prolungato con il corpo può causare ipersensibilità.Se distrattamente si dovesse entrare in contatto con l’acido citrico si raccomanda di usare le seguenti precauzioni per un efficace primo soccorso.
In caso di contatto con gli occhi:
rimuovere eventuali lenti a contatto, sciacquare gli occhi con abbondante acqua fredda per almeno 15 minuti e contattare il medico.
lavare immediatamente la zona interessata con acqua fredda e successivamente coprire la zona interessata con un emolliente.
rimuovere i vestiti contaminati e lavarli a fondo prima di utilizzarli nuovamente.
allentare le parti strette degli indumenti (cravatta, cintura, colletto) non somministrare alcun medicinale via orale e recarsi al pronto soccorso.
Dopo queste doverose premesse vediamo come creare una soluzione multiuso 3 in 1 che serve da:
Ammorbidente
Anticalcare
Brillantante
Ti servono:
1 bottiglia da 1L vuota
150 g di acido citrico
1L di acqua demineralizzata *Facoltativo: 30 gocce di olio essenziale a tua scelta
Versa l’acido citrico nella bottiglia con l’aiuto di un imbuto.
Aggiungi l’acqua (e le gocce di olio essenziale se preferisci dargli un profumo delizioso).
Chiudi con il tappo, agita ed ecco fatto. Soluzione multiuso pronta!
Molti ammorbidenti in commercio lasciano sui tessuti sostanze nocive che vengono a contatto con la pelle e possono causare irritazioni.
Però è brutto rinunciare ad avere un bell’accappatoio soffice dopo una doccia calda…
Per fortuna la soluzione multiuso a base di acido citrico VERDEVERO (150 g di acido citrico + 1L di acqua demineralizzata) rende i tuoi capi morbidi morbidi in modo del tutto naturale.
E se aggiungi il tuo olio essenziale preferito il tuo bucato avrà anche un profumo fantastico!
Come usare l’ammorbidente naturale:
Versa 100 ml di soluzione nella vaschetta dell’ammorbidente e fai partire il programma di lavaggio che preferisci.
Puoi usare la soluzione multiuso (150 g di acido citrico + 1L di acqua demineralizzata) per eliminare il fastidioso calcare che spesso si forma in bagno e in cucina.
Va benissimo infatti per togliere il calcare dai rubinetti, dalla caffettiera, da bollitore, per pulire il piano cottura in acciaio… (io lo uso anche sulle pareti della doccia e finalmente non si formano più quelle goccioline bianche anti estetiche)
Come usare l’anti-calcare naturale:
Versa alcune gocce di soluzione multiuso direttamente su un panno umido o su una spugna e strofina la superficie da pulire.
Se la superficie è molto grande, ti conviene mettere uno spruzzino al posto del tappo del flacone.
Spruzza la soluzione e lascia agire.
Poi strofina con un panno umido e risciacqua.
Attenzione: non utilizzarla su marmo, pietre e legno, li rovinerebbe.
3. Acido citrico come brillantante
Quanto è fastidioso quando i bicchieri escono puliti puliti dalla lavastoviglie e hanno quell’alone bianco che li fa sembrare sporchi…
Puoi strofinare quanto vuoi ma se non usi un anti-calcare non torneranno mai a brillare.
Usando questo brillantante naturale non solo avrai stoviglie brillanti ma eliminerai anche eventuali cattivi odori. Non male eh!?
Come usare il brillantante naturale:
Versa la soluzione (150 g di acido citrico + 1L di acqua demineralizzata) nella vaschetta del brillantante della lavastoviglie fino a riempirla.
Avvia il ciclo di lavaggio normale per avere bicchieri e piatti super brillanti.
E se ti dicessi che non finisce qui?
Oltre alla soluzione multiuso, puoi usare l’acido citrico per le pulizie in altri modi.
Puoi:
4. Fare in casa le pastiglie scrostanti per il WC
Per eliminare gli aloni scuri che spesso si formano sul fondo e sulle pareti del water
Ti servono:
100 gr di carbonato di sodio
50 gr di amido di mais
130 gr di acido citrico
Uno spruzzino con acqua
50 gocce di olio essenziale di tea tree
Unisci in una ciotola il carbonato e l’acido citrico.
In un’altra ciotola versa l’amido di mais e l’olio essenziale.
Unisci i due composti in un’unica ciotola e spruzza con dell’acqua.
Lavora l’impasto fino ad ottenere un composto liscio e lavorabile.
Prendi uno stampino (vanno bene vasetti di yogurt vuoti o gli stampini in silicone dei muffin)
e versaci dentro un paio di cucchiai di composto.
Schiaccia bene in modo che sia ben compatto.
Lascia riposare per 2-3 ore, togli dagli stampini e lascia le pastiglie asciugare all’aria fin quando saranno secche al punto giusto.
Per usarle, dopo aver pulito bene il water: buttaci dentro una pastiglia disincrostante e strofina bene con lo scopino il fondo e le pareti.
Lascia che si sciolga e il tuo water sarà di nuovo bianco come prima.
5. Per pulire la lavatrice (non la rovina)
Ti capita mai di sentire un cattivo odore provenire dalla lavatrice?
o che i tuoi capi appena lavati non siano proprio freschi e profumati?
Potrebbe essere perchè la tua lavatrice ha bisogno di essere pulita.
Molti infatti pensano che la lavatrice si autopulisca con i vari lavaggi del bucato.
Invece ogni tanto ha bisogno di un aiutino da parte nostra e l’acido citrico a che cosa serve in questi casi? Ora lo scopriamo.
Ti servono:
150 g di acido citrico
1L di acqua demineralizzata
Sciogli l’acido citrico nell’acqua mescolando bene.
Versa metà composto nella vaschetta del detersivo.
Avvia il lavaggio a 90 gradi.
Puoi usare l’altra metà del composto come normale ammorbidente oppure per il prossimo lavaggio della lavatrice (ti consigliamo di ripetere questa operazione una volta ogni due mesi).
Hai appena finito di lavare il tuo bellissimo pavimento in gres, comincia ad asciugare e noti subito che qualcosa non va: il pavimento è di nuovo sporco. Ma come? L’hai appena lavato!
Ok, ti armi di pazienza e volontà e ripeti l’operazione.
Niente, il pavimento comincia ad asciugare e compare uno strato di sporco simile a un sottile velo grigio.
Non ti dai per vinta, vai al market, acquisti un nuovo prodotto, sull’etichetta c’è scritto “effetto lucidante” (vuoi che non sia quello giusto?) e torni a casa armata del nuovo prodotto e del tuo proverbiale olio di gomito.
Giù a strofinare il tuo bel pavimento ma niente. Appena si asciuga torna bello sporco.
Se ti sei rivista in quello che ho scritto qui sopra hai quasi sicuramente un pavimento in gres.
Ti metto qui sotto alcune immagini di pavimenti in gres prese in internet così puoi verificare se assomiglia al tuo:
Ora che sai con chi abbiamo a che fare non ti resta che capire cosa fare.
Il primo obiettivo è quello di portare il pavimento alla normalità, alla situazione in cui era prima di tutti i lavaggi che lo hanno opacizzato.
Precisazione:ogni operazione che ti propongo va prima testata in una superficie limitata di pavimento, 1 o 2 piastrelle e poi estesa a tutto il pavimento.
Eccoci finalmente alla soluzione per il tuo gres.
Segui accuratamente questi 3 passaggi e il tuo gres ti ringrazierà:
1. lavaggio del pavimento con carbonato.
Versa in un secchio di acqua calda (circa 10 litri di acqua) 100 grammi di carbonato. Fallo sciogliere bene e lava il pavimento con il panno in microfibra o con il mocio in microfibra. Usa i guanti.
2. risciacquo con panno in microfibra
Versa in un secchio acqua calda (circa 8 litri) e 50 ml di Lemontrì. Rilava il pavimento con il mocio o il panno in microfibra.
L’obiettivo del risciaquo è quello di annullare l’effetto del carbonato dal pavimento e renderlo meno assorbente allo sporco.
3. Mantenimento con detergente neutro
Lava quotidianamente il pavimento con un detergente neutro (ti consiglio SPLENDI il detersivo Pavimenti Verdevero) e la microfibra, che sia il panno o il mocio non ha importanza, è fondamentale usare la microfibra.
Il gres ha una superficie microporosa che può essere pulita a fondo solo con una buona microfibra.
NOTA: Ti consiglio di seguire questa procedura ed eventualmente ripeterla 3 o 4 volte all’anno o appena ti accorgi che dopo aver lavato per terra il pavimento comincia a ingrigire e lasciare la patina opaca.