Il parquet è sicuramente uno dei pavimenti più belli, caldi e accoglienti: ma la domanda che spesso ci viene fatta è “Come lavarlo adeguatamente per non rovinarlo, e renderlo lucido senza sostanze inquinanti?”.
Lavare il parquet e renderlo lucido sono due azioni diverse: se riusciamo a conoscere bene il nostro parquet, probabilmente riusciremo a non opacizzarlo, e quindi a farlo rimanere lucido, in primis utilizzando detergenti e attrezzature consone a questo tipo di pavimento.
Infatti, il primo problema dei pavimenti opachi, non solo del parquet, ma anche del gres ad esempio (come ti spieghiamo in questo articolo), sono proprio i detersivi e le sostanze troppo aggressive con i quali viene pulito.
Pulire il parquet: come farlo settimanalmente
Le nostre nonne erano sagge e sconsigliavano di lavare il pavimento di legno troppo spesso: la prima cosa che rovina e usura eccessivamente il parquet è proprio l’acqua, oltre che a sostanze acide e schiumogene.
Pulire il parquet è un’azione che puoi fare anche quotidianamente, ma in un modo e con tempistiche specifiche, per non rovinarlo: quello che consigliamo è pulirlo semplicemente con l’aspirapolvere o passando un panno pavimenti in microfibra o cattura-polvere, poiché lavarlo ogni giorno con acqua e detersivo aumenta il rischio di opacizzarlo e rovinarlo.
Quando e quanto lavare il parquet?
Per quanto riguarda la pulizia, il nostro consiglio è questo: passa il tuo parquet, anche ogni giorno, con l’aspirapolvere o con un panno in microfibra raccogli polvere per rimuovere polvere, capelli, sporco eventualmente accumulato.
Passa poi al lavaggio con acqua tiepida (mai fredda, né troppo calda) e poche gocce di detersivo, da effettuare una sola volta a settimana: per questo utilizza un detergente a PH neutro, specifico per pavimenti, come SPLENDI di Verdevero, e un panno in microfibra appositamente studiato come il PANNO PAVIMENTI in Microfibra.
In alternativa, per lavare il tuo parquet, puoi utilizzare anche il mocio in microfibra, strizzato molto molto bene: sia nel caso del mocio, che del panno, la cosa più importante è che sia strizzato accuratamente per non lasciare residui di acqua troppo a lungo sul parquet.
L’asciugatura deve essere rapida, motivo per cui consigliamo di aprire le finestre per far circolare l’aria.
Con questi accorgimenti di sicuro aumenterai anche l’effetto lucido del pavimento: molto spesso l’effetto opaco è dato dal detergente e dallo strumento che utilizzi per pulire.
Che cosa evitare assolutamente per pulire il parquet
Sconsigliamo l’utilizzo della vaporella per lavare e pulire il parquet.
Altre sostanze da evitare sul parquet sono, oltre ai liquidi, i prodotti aggressivi come alcool o candeggina, ma anche sostanze impiegate quotidianamente in cucina, come olio, latte o vino.
Evitare anche l’uso di sostanze schiumose, abrasive, acide, corrosive, sia chimiche che naturali, che possano intaccare la superficie.
Per rendere lucido il tuo parquet rovinato, invece, è richiesto l’intervento di un professionista
Se vorrai ottenere un effetto a “specchio” il nostro consiglio è quello di chiamare un parquettista.
Non sempre i consigli “green” che troviamo sul web sono perfettamente attuabili nelle nostre case senza l’aiuto di attrezzatura specifica, soprattutto per materiali delicati (e costosi) è bene affidarsi ai professionisti di settore e farsi consigliare per ottenere il miglior risultato.
I prodotti consigliati da Fabrizio di Verdevero per la pulizia del tuo parquet:
Nel nostro gruppo Facebook assunta chiede: “Come pulire il gres porcellanato? Ha delle macchie molto chiare in alcuni punti, forse si è rovinato con qualche prodotto…”
Fabrizio ha risposto:
La prima cosa da sapere quando hai un pavimento di Gres Porcellanato è che potresti trovarti in questa situazione in cui, dopo esserti cadute alcune gocce di limone, o di aceto, oppure dopo aver utilizzato un particolare detersivo sono comparse delle chiazze chiare.
La sensazione è quella che il detersivo abbia rovinato il pavimento.
Ho una buona notizia: non è così.
È praticamente impossibile macchiare il Gres con le normali sostanze che abbiamo in casa.
Ma allora cosa sono queste macchie comparse?
Io le chiamo macchie di “troppo pulito”.
Mi spiego meglio: le macchie che sono comparse sono il normale aspetto del pavimento ed è la situazione a cui puoi aspirare con le tue pulizie.
Ci sono varie cose che puoi fare per risolvere questo tipo di problema:
Prova a spruzzare un po’ di sgrassatore come GRINTAdi Verdevero e strofinare con una spugna abrasiva (come quelle che si utilizzano per lavare i piatti);
puoi fare una pappetta con CARBONATOe acqua tiepida e usarla per strofinare il pavimento con una spugna.
Uniformerà il pulito al livello delle “macchie di troppo pulito”.
Come pulire il gres porcellanato. Ecco gli altri rimedi:
1.Se sul bordo dei sanitari, in prossimità del pavimento, è comparsa una striscia bianca, si tratta il più delle volta di calcare che deriva dal lento gocciolio sui bordi dei sanitari.
Per rimuoverlo ti basterà spruzzare una soluzione di ACIDO CITRICO al 15% e strofinare con un panno in microfibra, io ti consiglio di usare MULTIdi Verdevero.
Se lo sporco persiste prova ad utilizzare una spugna abrasiva (sempre quella gialla e verde che spesso si usa per i piatti – dal lato verde).
2.Se sono comparsi dei segni simili a macchie, spruzzi o strisce nei pressi della lavastoviglie, ti trovi di fronte ad un’altra situazione in cui le macchie corrispondono a “troppo pulito”.
L’acqua di fine lavaggio della lavastoviglie è leggermente alcalina e spesso calda e questo fa si che se sgocciola fuori dalla macchina, in quel punto il pavimento si pulisce per effetto dell’alcalinità dell’acqua.
Per riportare la situazione alla normalità spruzza un po’ di GRINTAe lascialo agire per qualche minuto, poi passa il pavimento nei pressi della lavastoviglie con un panno magico MULTIumido.
3.Se compaiono macchie e ombreggiature nel pavimento dopo aver spostato mobili oppure tappeti ti trovi di fronte a una situazione particolare.
Sotto al mobile o al tappeto è rimasto inalterato il colore del tuo pavimento e nelle superfici calpestate invece il pavimento ha assorbito lo sporco lentamente e inesorabilmente.
In questo caso puoi agire in questo modo: procurati un MOCIO IN MICROFIBRA e prepara nel secchio una soluzione di CARBONATOe acqua calda (5 cucchiai da cucina per 5 litri di acqua).
Lava il pavimento ripetutamente fino ad ottenere un pulito omogeneo pari a quello che compariva sotto al mobilio o al tappeto.
Per le pulizie ordinarie del pavimento in Gres ti consiglio di utilizzare un MOCIO IN MICROFIBRA, acqua calda e CARBONATO; in questo caso ti basterà 1 cucchiaio in 5 litri di acqua.
In questo video ti spiego passo passo cosa fare per avere sempre un pavimento in gres pulito:
“Sapresti consigliarmi un modo naturale per eliminare quello strato nero un po’ viscidino che si forma nella doccia?”
Fabrizio ha risposto:
Quel nero è formato da muffe; pulire con una soluzione molto acida crea un ambiente in cui le muffe resistono difficilmente.
Ci sono due metodi utilizzabili per risolvere questo problema:
spruzza una soluzione di anticalcare a base di ACIDO CITRICO al 15%, lascia agire un paio di minuti e strofina con il Panno Magico MULTI per poi risciacquare;
prepara una crema a base di BICARBONATO e cospargi la superficie da pulire.
Poi spruzza l’anticalcare a base di ACIDO CITRICO e stai a vedere come inizia a “frizzare” e a portarsi via lo sporco.
Ti basterà poi sciacquare con il getto d’acqua della doccia. 🙂
“Ho letto su internet dei consigli per pulire il marmo con aceto, ma ho trovato anche pareri discordanti… che fare?”
Fabrizio risponde:
Il marmo è una pietra naturale e come molte pietre naturali non ama le sostanze o le soluzioni acide.
Ti sconsiglio di pulire il marmo con acido citrico o aceto. Se trovi consigli per pulire il marmo che prevedono l’uso di acido citrico e aceto: diffida da quel consiglio!
Vanno bene anche la maggior parte degli sgrassatori che trovi in commercio, per vari motivi meglio usare quelli naturali come GRINTAdi Verdevero.
~ Mi raccomando: prima di pulire una superficie ampia, fai una prova di tenuta su una piccola superficie e accertati che il prodotto che stai per utilizzare non rovini, segni o opacizzi il tuo marmo.
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“Sul parquet di casa è rimasto appiccicato un foglio bagnato da acqua e tempera mentre mia figlia dipingeva. Come levarlo senza graffiare o rovinare il legno?”
Fabrizio risponde:
La tempera è ad acqua e quindi si solubilizza con acqua e non con un solvente.
Su un’altra superficie basterebbe lasciare tutto in ammollo in acqua ma il tuo pavimento è in parquet quindi dovrai usarne molto poca.
Procedi così:
riempi una bacinella di acqua;
procurati una spugna antigraffio come la EVOSPONGE;
imbevi la spugna di acqua e tampona la carta che è rimasta appiccicata al pavimento;
continua questa operazione senza riempire troppo di acqua il pavimento ma lasciando sempre leggermente umida la carta rimasta incollata;
rimuovi a mano (in modo grossolano) la carta che man a mano si stacca;
rimuovi la carta che non riesci a rimuovere a mano con l’aiuto della EVOSPONGE.
La EVOSPONGEè antigraffio e non rovinerà il parquet.
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“Ho comprato un vestito a righe bianche e rosse tempo fa.. come buona norma l’ho lavato a mano con un po’ di detersivo liquido prima di indossarlo. Purtroppo quando si è asciugato nelle righe bianche si era trasmesso il colore. Ho provato a rilavarlo con candeggina gentile ma non è più bianco sulle spalline, che son rimaste di un rosa macchiato dall’altro colore. Mentre lavavo ne ha scaricato parecchio ma non sono soddisfatta. C’è rimedio?”
Fabrizio ha risposto:
È ahimè veramente difficile rimediare a questo problema.
Il fatto è che le soluzioni disponibili per rimuovere il colore dalle parti bianche danneggiano il tessuto colorato rendendo il rosso meno vivo.
Se il risultato a cui sei arrivata non ti soddisfa, puoi provare a mettere in ammollo il vestito a 40 gradi con del PERCARBONATO DI SODIO.
Lascia agire la soluzione per un paio d’ore e poi lavalo con un programma per colorati.
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“Ho un pavimento in PVC effetto legno. Come tenerlo pulito al meglio senza rischiare che nel tempo opacizzi o si rovini? L’aceto va bene?”
Pulire il pavimento in PVC con metodi naturali
Fabrizio ha risposto:
L’aceto può andare bene ma non puro e semplice.
Una buona soluzione potrebbe essere 1 bicchiere in un secchio con 10 litri di acqua.
Un’alternativa naturale più ecologica può essere il BICARBONATO.
La funzione di questi due ingredienti è quella di rendere più acida o più basica l’acqua di lavaggio.
L’acidità o la basicità della soluzione rompono la tensione di superficie o in altre parole permettono all’acqua di fare una leggera azione detergente.
Io comunque preferisco usare un detergente neutro naturale, preserva meglio e più a lungo le caratteristiche del pavimento che in ogni caso è composto anche da un supporto (il più delle volte in yuta) che tende a ingiallire la superficie con il tempo e con il continuo uso di sostanze non neutre.
In questo caso, il Detergente a PH neutro SPLENDIè perfetto per la pulizia ordinaria.
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“Ho acquistato casa col pavimento in granito e in alcune stanze (grandi spazi forse dove c’è più calpestio) mi sembra meno lucido… c’è qualcosa da poter fare per renderlo più lucido? E poi come lavarlo per mantenere la lucentezza?”
COME RENDERE LUCIDO UN PAVIMENTO IN GRANITO
Fabrizio ha risposto:
In questo caso la soluzione è chiamare una impresa di pulizie e chiedere loro di cristallizzare il pavimento.
Se è appena opaco, il che è dovuto dal calpestio e dall’usura, una buona impresa può intervenire con questo metodo: la cristallizzazione.
In pratica utilizzano una mono-spazzola dotata di un disco in paglietta, stendono un leggero strato di cristallizzante e strofinano la superficie con questo macchinario.
Il risultato è assicurato se il pavimento non è troppo danneggiato.
Non puoi fare nulla tu direttamente in quanto il trattamento lucido che c’era in superficie è stato consumato e non puoi ripristinarlo se non con questo metodo. 🙂
Per quanto riguarda la pulizia ordinaria, un ottimo prodotto per non rovinarlo in futuro è un Detergente per Pavimenti a PH neutro come SPLENDIdi Verdevero.
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Nel gruppo Facebook COME PULIRE QUALSIASI COSA una cliente ci chiede: “È vero che l’aceto bianco si può usare come ammorbidente ecologico? Se sì perché? Ma poi gli indumenti avranno l’odore non proprio gradevole dell’aceto?”
Ecco svelato come scegliere il giusto ammorbidente ecologico o come auto produrlo in casa con un solo ingrediente magico:
È vero, si può usare al posto dell’ammorbidente e una volta sciacquati e asciugati non avranno nessun odore specifico. È diventata pratica comune utilizzare l’aceto per le pulizie di casa.
L’aceto è di sicuro una soluzione molto ecologica e di sicuro molto meno impattante rispetto ad un classico anticalcare o ad un classico ammorbidente.
Ma si può fare meglio?
Certo che sì, usando l’acido citrico’
Ci sono tre buoni motivi per preferire l’ACIDO CITRICO all’aceto:
l’aceto, se utilizzato per pulire l’acciaio in cucina, sprigiona metalli pesanti che a lungo andare possono dare problemi di intolleranza a chi lo usa per questo tipo di pulizia;
l’aceto è più inquinante dell’acido citrico, perché è più difficilmente biodegradabile;
l’aceto, a differenza dell’acido citrico, non è dosabile, è difficile infatti stabilire, a seconda della marca e del tipo di aceto, quanto usarne.
Di conseguenza se ne fa sempre un uso approssimativo che può determinarne uno spreco e quindi maggiore inquinamento.
Come utilizzare l’acido citrico come ammorbidente:
Metti 150g di ACIDO CITRICO in 1Lt di acqua demineralizzata;
la soluzione che ottieni va usata esattamente come l’ammorbidente: per una lavatrice da 8Kg a pieno carico ne serve da 80 a 150ml a secondo della durezza dell’acqua.
La soluzione ammorbidente a base di acido citrico ha un effetto chimico nell’acqua di lavaggio e va cioè a togliere il calcare dall’acqua di risciacquo. In questo modo quando l’acqua evaporerà durante l’asciugatura, sulle fibre non rimarranno residui di calcare e il capo risulterà più morbido.
Ma se non hai voglia di fare intrugli in casa e cerchi una vera soluzione ecologica all’ammorbidente tradizionale e che cioè non lasci residui irritanti per la pelle sulle fibre e non inquini inutilmente le falde allora trovi la soluzione nel nostro catalogo di detersivi bucato e si chiama SOFì, l’ammorbidente naturale di Verdevero.
“Ciao Fabrizio, ho acquistato una vecchia casa con una scala interna in pietra naturale. È bella e caratteristica ma vorrei darle una bella pulita, come posso fare?”
Fabrizio risponde:
Per pulire un pavimento in pietra naturale puoi procedere con del CARBONATO DI SODIO.
una spugnetta abrasiva (va benissimo anche quella che si usa per lavare i piatti);
una bacinella;
2 litri d’acqua tiepida;
carta assorbente;
guanti in gomma (come quelli che si usano per lavare i piatti).
Procedimento:
Raccogli l’acqua tiepida nella bacinella;
sciogli bene nell’acqua i due cucchiai di CARBONATO;
immergi la spugna e inizia a strofinare su un gradino; Consiglio di pulire un gradino alla voltastrofinando bene con la spugnetta, fino ad ottenere una schiumetta su tutta la superficie del gradino;
asporta la schiumetta (che sarà marroncina o comunque piena di sporco) con la carta assorbente;
ripeti l’operazione finché la schiumetta risulterà incolore, segno che lo sporco è affiorato ed è stato rimosso completamente.
Ricorda di indossare i guanti quando effettui queste operazioni, per proteggere le mani.
Una volta eseguita questa operazione, potrai risciacquare la tua scala semplicemente lavando le superfici con un mocio o uno strofinaccio ed acqua.
Ecco come procedere per il lavaggio a mano dei capi di uso quotidiano e poco sporchi:
Non mischiare i colori e le tipologie di tessuto;
Prepara una bacinella contenente del BEIPANNI, il detersivo ecologico per bucato, due cucchiai di bicarbonato di sodio e acqua tiepida; se usi l’acqua fredda sai che danneggia meno i tessuti e li fa rimanere più belli nel tempo;
Immergi i capi per un tempo che va da un quarto d’ora a un’ora: la durata dell’ammollo dipende da quanto e dal tipo di sporco che rimane sui tessuti;
Terminata l’immersione, sciacqua i capi senza strizzarli;
Riempi ancora la bacinella con acqua e 100 ml di soluzione a base di ACIDO CITRICO;
Risciacqua con cura i capi e strizzali delicatamente prima di stenderli.
Ecco come procedere per lavare i capi macchiati
Strofina SMACCHIETTA, la saponetta solida per bucato di Verdevero, direttamente sulla macchia;
bagna leggermente la macchia e il sapone che si è depositato con un po’ di acqua;
Chi di noi non ha maneggiato almeno una volta dell’acqua ossigenata per pulire? Il prodotto è comunissimo, economico e molto diffuso per il grande numero dei suoi possibili utilizzi.
Li abbiamo raccolti in un articolo per illustrarteli: ecco quali sono i migliori usi dell’acqua ossigenata.
Cos’è l’acqua ossigenata
L’acqua ossigenata è il più semplice, a livello chimico, dei perossidi: la sua formula bruta H2O2 ci indica che è formata da due atomi di idrogeno e due di ossigeno. Nel 1818 venne sintetizzata per la prima volta dal decano della facoltà di Chimica di Parigi Louis Jacques Thénard.
Si presenta come un liquido incolore, acquoso e dall’odore sgradevole e pungente. Quando viene applicata su una superficie, sulla cute o sui capelli scatena una reazione esotermica: questo significa che si scalda. Un uso improprio può degenerare in bruciature di vario grado di severità: quando si maneggia questo prodotto è necessario fare attenzione! Sulla confezione del prodotto sono sempre riportate le istruzioni precise per evitare problemi.
I volumi
Il volume indica la quantità di ossigeno che si sviluppa facendo reagire un litro di perossido di idrogeno (o acqua ossigenata) presente nella soluzione: usata pura sarebbe troppo corrosiva ed aggressiva.
La misurazione in volumi è più precisa di percentuali e concentrazioni. Vista la pericolosità della soluzione è stato scelto di usare questa formula.
A beneficio della chiarezza possiamo semplificare dicendo che:
Pericoli e precauzioni per l’uso del perossido di idrogeno
L’acqua ossigenata non è una sostanza innocua. Può avere molti effetti negativi, sia sugli oggetti che la pelle e i capelli. Vediamo quali sono i più comuni:
Se applicata sulla pelle con eccessiva frequenza, per esempio come disinfettante, può causare una piccola ustione chimica, accompagnata da bruciore ed eritema.
Se cade sulla pelle durante le pulizie può macchiare di bianco i polpastrelli e le mani, causando irritazione.
Sui capelli, specie a concentrazioni elevate e applicate per lungo tempo, può causare l’inaridimento della chioma. Inoltre, se applicata sulla cute, può causare irritazione ed ustione: per questo i parrucchiere non cominciano mai a trattare per prime le radici!
Sui tessuti causa corrosione del colore: non usarla con panni pregiati o facendola venire a contatto con gli abiti.
Cosa è possibile fare per prevenire questi problemi?
Anzitutto, seguire scrupolosamente le istruzioni del medico se è necessario usare il perossido di idrogeno come disinfettante.
Durante le pulizie è saggio indossare dei guanti protettivi e arieggiare bene i locali durante e dopo: i vapori hanno un odore sgradevole e possono irritare gli occhi e le mucose. Meglio evitare anche le lunghe esposizioni alla sostanza sui capelli: se desideri decolorare o tingere i capelli è bene affidarsi a basse concentrazioni e alla maestria del parrucchiere.
Detersivi ecologici a base di acqua ossigenata
In ambito medico
Esistono almeno due usi del perossido di idrogeno in medicina: per la disinfezione delle ferite e per lo sbiancamento dei denti
Detergere le ferite con l’acqua ossigenata
L’acqua ossigenata a bassa concentrazione, dal 3 al 6%, viene usata per pulire le ferite, le ulcere e le escoriazioni. Durante l’applicazione è bene non far entrare in contatto il disinfettante con la pelle sana o gli occhi.
Durante l’uso si crea una schiuma sulla ferita: questo processo è assolutamente normale. Anzi, necessario per:
Far reagire l’enzima catalasi, che aiuta a far staccare la parte di pelle lesionata per evitare che rimanga sulla ferita e si infetti
Far denaturare le proteine: virus e batteri sono rivestiti da “gusci” di proteine. Se un agente chimico le scioglie, il DNA rimane esposto all’aria e si degrada in pochi minuti, impedendo la replicazione del patogeno.
Le bollicine della schiuma puliscono meccanicamente la ferita, agendo come una piccola spazzola contro i batteri che potrebbero essersi annidati sotto i lembi di pelle.
Per lo sbiancamento dei denti
Se il dentista ti ha consigliato un trattamento sbiancante per i tuoi denti, una delle sostanza che potrebbe usare è proprio l’acqua ossigenata. Il suo potere smacchiante rimuove infatti le macchie di fumo, caffè, tè e vino dallo smalto, restituendo un candore naturale.
Attenzione: è assolutamente sconsigliato sbiancare i denti da soli a casa con l’acqua ossigenata usata per la pulizia delle ferite! I preparati a disposizione dei dentisti sono formulati appositamente per non intaccare le gengive, la lingua e le mucose!
Se desideri sbiancare i denti chiedi consiglio al tuo dentista: ti saprà indicare il trattamento migliore per il tuo caso.
Per la bellezza dei capelli
L’uso più famoso dell’acqua ossigenata per la bellezza è per la colorazione e decolorazione dei capelli.
Per colorare i capelli è necessario sollevare le squame di cui ogni fibra è costituita per far penetrare il colore, che si legherà alla chioma. Il comunemente chiamato “ossigeno” è in realtà una soluzione cremosa con perossido di idrogeno, che incentiva proprio questo processo. Gli ossigeni più utilizzati per la tintura sono:
A 10 volumi, per chi non ha capelli bianchi o per chi desidera solo leggerissimi riflessi
A 20 volumi, per coprire pochi capelli bianchi con un colore non troppo diverso dal proprio tono naturale
A 30 volumi, per coprire molti capelli bianchi o per colorazioni di toni molto diversi dal proprio
L’azione dell’acqua ossigenata per la decolorazione è simile: la sostanza apre le squame del capello e permette al decolorante di essere veicolato all’interno della chioma. La procedura di decolorazione danneggia maggiormente i capelli della colorazione. Inoltre, è più imprevedibile. Per questi motivi è sempre bene, per questo tipo di trattamento, rivolgersi ad un parrucchiere esperto!
Gli ossigeni più utilizzati per la decolorazione sono:
A 3 o 5 volumi, per eliminare uno strato di colore artificiale o naturale molto superficiale e delicato
A 10 volumi, per eliminare 1-2 toni di colore o per trattare i capelli biondi
A 20 volumi, per eliminare 2-3 toni di colore o per trattare i capelli biondo scuro o castano
A 30 volumi, per eliminare 3-4 toni di colore o per trattare i capelli castano scuro o neri
Generalmente si evita l’uso di ossigeni a concentrazioni più elevate, perché il tempo di posa sarebbe troppo dannoso per i capelli.
Acqua ossigenata per la pulire la casa
Una soluzione di acqua ossigenata può essere usata per la pulizia della casa, in particolare delle superfici meno delicate, come le ceramiche dei sanitari.
Questo ingrediente spesso è parte della formula dei detergenti comunemente in commercio. Un effetto simile può essere usato anche creando da soli il proprio detergente: bastano acqua ossigenata al 3% (10 volumi) e acqua minerale, in pari quantità. Indossa sempre dei guanti di gomma spesso e arieggia i locali durante e dopo l’uso.
Questo preparato si può usare per:
Sbiancare le ceramiche
Pulire i materiali più resistenti, come l’acciaio e il vetro
Prevenire la formazione di muffe, frequenti in bagno per via dell’elevata umidità e del calore della stanza
Esiste un ingrediente naturale a base di Perossido di idrogeno che viene normalmente impiegato per le pulizie naturali. Si chiama Percarbonato e altro non è che “l’acqua ossigenata in polvere”.
Scopri tutti gli usi in questo video:
Altri usi curiosi: in fotografia e in ambito bellico
Sapevi che dalla metà del 1800 fino agli anni ‘70 è stata in uno una tecnica di stampa fotografica detta “cianotipia”, che faceva uso dell’acqua ossigenata? La foto, immersa in una soluzione al 30% di perossido di idrogeno, assumeva un bel colore tendente al blu: la tecnica consentiva di esaltare i toni freddi.
Alcuni razzi e siluri funzionano ancora con una tecnologia che usa il perossido di idrogeno. In alcuni modelli fa bruciare il combustibile (agendo dunque da comburente); in altro reagisce con l’argento e sviluppando ossigeno e vapore ad alta pressione consente la propulsione del mezzo.
Come pulire il forno: i prodotti, le tecniche, i tipi di residui
Piuttosto inevitabilmente quando lo si usa spesso, anche il forno si sporca e si riempie di residui che vanno eliminati. Scopriamo come pulire il forno in modo sano e facile.
I rischi sono vari, se la pulizia di questo elettrodomestico non è sufficiente o abbastanza frequente: il primo è che il cibo assuma uno sgradevole odore di bruciato, perché i residui si carbonizzano e cadono sulle pietanze.
Se il forno rimane acceso per molte ore e i residui si scaldano eccessivamente possono anche prendere fuoco, con il rischio di danneggiare le componenti elettriche e il rivestimento interno.
In questa guida valutiamo insieme quali sono i prodotti, le tecniche e i tipi di residui più frequenti, per aiutarti a pulire in modo più efficace il tuo forno!
I tipi di residui
Dividiamo i tipi di residui che si possono accumulare nel forno in categorie: per ognuna ti suggeriremo diversi metodi di eliminazione.
Le briciole
Se scaldi il pane nel forno prima di consumarlo è probabile che il fondo si riempia progressivamente di briciole.
Se lasciate sul fondo del rivestimento possono incendiarsi e carbonizzarsi dopo pochi utilizzi.
Eliminarle velocemente, ogni volta che si scalda il pane, è il miglior modo per evitare di doversi trovare, settimane dopo, a grattare il rivestimento o a dover usare detergenti aggressivi.
Il modo migliore di eliminare le briciole è usare un piccolo aspirapolvere, magari con un beccuccio affilato in modo da poterlo infilare più facilmente nelle fenditure del rivestimento, tra le griglie o nella giunzione con lo sportello.
Se non disponi di questo accessorio puoi usare anche una piccola spazzola: ti basterà raccogliere le briciole sul vetro aperto e poi eliminarle con un panno.
Un metodo utile per evitare che le briciole si accumulino sul fondo del forno è l’uso di una teglia. Puoi usare la placca in dotazione con la maggior parte dei forni oppure una teglia di alluminio monouso, o ancora un foglio di carta d’alluminio o di carta da forno da eliminare dopo il riscaldamento del pane, che ti aiuterà a raccogliere più facilmente le briciole.
Gli schizzi di grasso
Quando cuoci alimenti con alte percentuali di grasso, come gli arrosti, è possibile che la bollitura del sugo causi schizzi sulle pareti e sul vetro del forno.
Pulire lo sporco appiccicoso ed incrostato è davvero difficile, e rischia di danneggiare il rivestimento dell’elettrodomestico.
Decisamente meglio è pulire il forno più frequentemente, dopo ogni utilizzo, prima che le macchie si secchino e diventino difficili da eliminare.
Per fortuna, come vedremo tra poco, il grasso è estremamente sensibile sia ai detergenti sintetici che ai prodotti acidi.
I prodotti per pulire il forno dallo sporco incrostato
Anche in questo caso, per essere più chiari, dividiamo i tipi di prodotti in varie categorie, ognuna con i propri pregi e difetti.
Il vapore
Il vapore è uno strumento veramente efficace ed economico per pulire il forno dello sporco incrostato. Le soluzioni sono varie:
Puoi usare un elettrodomestico specifico, che produce vapore ad alta temperatura che ti aiuterà a sciogliere le incrostazioni, molto più facili da eliminare con un detergente e un panno umido successivamente
Se devi pulire un forno tradizionale puoi mettere nel forno acceso e molto caldo un contenitore pieno d’acqua bollente. Attenzione! Scegli sempre e solo contenitori che possono resistere alle alte temperature, come pentole in pietra o acciaio senza parti in plastica, contenitori in vetro Pirex oppure in alluminio. Può funzionare perfettamente anche la placca riempita d’acqua
Se devi pulire un forno a microonde usa un contenitore in plastica (resistente al microonde) oppure in vetro
Le sostanze acide: aceto e limone
Il grasso è una sostanza cerosa e unta: suo nemico naturale sono gli acidi. I due più facili da reperire sono il succo di limone e l’aceto.
Non utilizzare bibite gassate acide, perché contengono anche molto zucchero, che creerà una patina estremamente appiccicosa e difficile da rimuovere.
I tensioattivi
I tensioattivi sono le sostanze che, incluse nella formula di un detergente, lo rendono efficace. Più la presenza di tensioattivi è elevata, più schiuma produce il prodotto.
Esistono decine di tipologie di tensioattivi diversi: quelli molto delicati vengono usati per i detergenti per la persona, come shampoo e bagnoschiuma, mentre quelli più aggressivi si includono nelle formule dei detergenti per le superfici.
Una sporcizia particolarmente incrostata nel forno potrebbe aver bisogno di loro per venire eliminata.
I prodotti migliori che puoi usare sono lo sgrassatore e i detergenti appositi per il forno. Segui sempre le istruzioni sulla confezione per conoscere dosaggio, diluizione e tempi di applicazione.
Gli abrasivi meccanici
Un’altra categoria di strumenti e prodotti che ti potrà essere d’aiuto per pulire il forno sono gli abrasivi. La loro superficie ruvida gratta il rivestimento del forno, le griglie e la placca aiutandoti a rimuovere meccanicamente la sporcizia. Puoi usare:
Sale grosso, strofinato con un panno asciutto
Pagliette d’acciaio per la pulizia delle pentole
Spugne, con la parte più abrasiva a contatto con il rivestimento e le zone più sporche
Cerca di essere delicato quando usi questi prodotti abrasivi: potrebbero infatti graffiare la superficie di rivestimento del forno.
Se il tuo forno ha un rivestimento colorato è meglio evitarli: la vernice potrebbe danneggiarsi e rimanere nel forno, finendo poi sui cibi.
Come pulire il forno con questi prodotti
Veniamo ora alle risposte possibili alla domanda principale: come pulire il forno? Le tecniche sono simili: spesso cambia solamente il prodotto scelto.
Pretrattare con il vapore
Inserisci nel forno una pentola senza parti in plastica, una teglia o una ciotola in vetro resistente al calore piena d’acqua bollente.
Lascia il forno acceso a massima potenza e temperatura per una mezz’ora: si riempirà di vapore.
Spegni il forno e lascialo raffreddare completamente senza aprirlo. Estrai la ciotola d’acqua, facendo attenzione se fosse ancora calda.
Il trattamento con il vapore ti aiuterà ad ammorbidire le macchie e le incrostazioni, rendendo più facile l’eliminazione.
Con i detergenti
Se hai deciso di usare un detergente specifico per il forno, segui questa procedura:
Elimina tutte le parti mobili del forno: griglie, teglie, termometri. Tienile da parte, così potrai pulirle mentre il detergente agisce sul rivestimento.
Spruzza il prodotto all’interno del forno, su tutte le componenti del rivestimento. Evita, se puoi, gli elementi riscaldanti: il contatto con sostanze chimiche rischia di danneggiarli. Generalmente questi detergenti sono già pronti per l’uso e non richiedono diluizione, ma verifica sempre sull’etichetta per essere sicuro. Lascia agire per circa mezz’ora.
Lava separatamente le griglie, le teglie e gli accessori con lo stesso prodotto, pulendole in tutte le parti con un panno asciutto o con una paglietta.
Risciacqua il forno con un panno o una spugna, prima asciutta e poi bagnata per eliminare i residui. Risciacqua accuratamente le parti interne per evitare contaminazioni del cibo. Asciuga e inserisci gli accessori nel forno finalmente pulito.
Come pulire il forno con una soluzione di acido e bicarbonato
Se hai deciso di usare un acido, come il succo di limone o l’aceto, ecco cosa fare:
Spremi il succo di limone o versa l’aceto in una ciotola. Aggiungi bicarbonato, in quantità sufficiente da creare una pasta abbastanza densa e senza grumi.
Utilizza una spazzola o un pennello asciutto per applicare la pasta sulle superfici interne del forno e su tutti gli accessori che avrai precedentemente rimosso.
Rimani in attesa. La procedura di pulizia del forno con prodotti naturali è più lunga: potrebbero volerci anche 10/12 ore.
Dopo il tempo d’attesa passa una spugna o un panno asciutto all’interno del forno e sugli accessori. Successivamente usane uno bagnato per risciacquare. Da ultimo asciuga, con stracci o carta assorbente, e reinserisci gli accessori.
La soluzione professionale: Fornobello di Verdevero
Mentre i metodi naturali possono essere efficaci per la pulizia leggera, per una pulizia profonda e senza fatica del microonde, la soluzione ottimale è Fornobello di Verdevero.
Perché Fornobello è la scelta migliore per il forno?
Efficacia superiore: Fornobello unisce la potenza della scienza con la delicatezza della natura, garantendo risultati eccezionali anche sulle incrostazioni più ostinate.
Sicuro e naturale: A differenza dei prodotti chimici aggressivi, Fornobello è sicuro per te, la tua famiglia e l’ambiente.
Facile da usare: Basta spruzzare, attendere 10 minuti e pulire. Niente più ore di preparazione di soluzioni fai-da-te!
Nessun residuo chimico: Fornobello non lascia residui nocivi nel tuo microonde, assicurando che i tuoi cibi mantengano il loro sapore naturale.
Multiuso: Oltre al microonde, può essere utilizzato su altre superfici della cucina, offrendo una soluzione versatile per la pulizia.
Mi sono sempre chiesto di cosa parlano fra loro le donne.
Ebbene, sembra che uno degli argomenti preferiti siano… le pulizie.
Come pulire il forno, come pulire la pentola incrostata, come pulire i pavimenti…
Ma il più gettonato è: Come pulire il bagno.
Mi ritrovo a rispondere molto spesso a domande che riguardano la doccia, il water, il calcare e i rubinetti.
E mi ritrovo spesso a obiettare che non servono le bombe chimiche per far splendere il tuo bagno come uno specchio.
Bastano pochi accorgimenti e pochi ingredienti ecologici.
Ecco una breve guida GREEN per pulire il bagno con ingredienti sani senza inquinare la tua famiglia.
Come igienizzare senza inquinare la tua famiglia
Diluisci una parte di acqua ossigenata a 12 volumi – la si può acquistare in farmacia, negli ingrossi di materiali per la pulizia professionale, mesticherie o ferramenta – in 3 parti di acqua e metti questa soluzione in uno spruzzino.
Lo puoi usare per igienizzare tutte le superfici del bagno.
Come rimuovere il calcare e far brillare le superfici
Puoi pulire il bagno con la soluzione al 15% a base di acido citrico: basta sciogliere in un litro di acqua demineralizzata, 150 gr di acido citrico e sciogliere bene. Trasferisci il tutto in uno spruzzino.
Questa soluzione a base di acido citrico, avendo un forte potere anticalcare, e’ particolarmente adatta per pulire il box doccia e le rubinetterie. Essendo acida, modifica anche il ph delle superfici, perciò, anche se non e’ disinfettante, può essere utilizzata in sinergia con un detersivo sanificante per detergere i sanitari.
Come pulire i bordi sporchi della vasca e del lavandino
Contro il grasso che si deposita sui bordi della vasca o del lavandino, puoi intervenire con una soluzione a base di carbonato di sodio. Basta sciogliere 5 cucchiai in 1 litro di acqua calda e detergere le zone interessate, aiutandoti con un panno in microfibra o una spugna leggermente abrasiva.
Una facile ricettina per farti il detersivo per il bagno in casa
Se sei appassionata di autoproduzione, puoi farti in casa un interessante sgrassatore da utilizzare per rimuove lo sporco e il grasso dai sanitari. Subito dopo passare con un panno in microfibra imbevuto di acqua ossigenata a 12 volumi per garantirti un ambiente ben disinfettato.
Ecco come creare il tuo Sgrassatore e disinfettante universale fai da te:
Di cosa hai bisogno:
30 gr di gel al sapone vegetale,***
800 ml di acqua demineralizzata;
30 gr di carbonato di sodio;
50 ml di alcol a 90 gradi
Sciogliere la pasta delicata al Marsiglia nell’acqua, aggiungere quindi il carbonato di sodio e girare fin quando non sarà sciolta; fare raffreddare la soluzione e aggiungere l’acqua ossigenata e l’alcol.
Imbottigliare in uno spruzzino.
Si utilizza su tutte le superfici tranne il marmo, il cotto e il legno.
***Come si realizza il gel al sapone vegetale Sciogliere 80 gr di sapone vegetale grattugiato in 800 ml di acqua meglio demineralizza.
Opinioni discordanti sui TaTa-Towel in America. Inventati da Erin Robertson di Los Angeles che diceva per risolvere i problemi col sudore sotto il seno comuni a tante donne.
Dopo aver provato di tutto, dal talco all’arrotolare una t-shirt e cercare di assorbire il sudore senza successo, Erin ha deciso di costruire da sé un’amaca per il seno fatta di un tessuto assorbente che promette di risolvere questo fastidioso problema per milioni di donne nel mondo.
Dopo averlo lanciato internet è impazzito, gli ordini sono talmente tanti che l’azienda ha fatto il tutto esaurito.
I commenti delle donne su internet sembrano entusiaste per la comodità della nuova invenzione.
Tu che ne pensi? Lo useresti mai in casa?
I prezzi partono dai 45$ e si può ordinare da qui: https://www.tatatowel.com/shop (non appena ritorneranno in stock)
Poi si apre la questione su come pulire il Ta ta towel…
Se la parte del Tata towel che passa dietro al collo è sporca di sudore e pelle allora sarà necessario pretrattato con del sapone vegetale a secco. Ti basta strofinare la saponetta che trovi qui direttamente sulla parte sporca e poi mettere normalmente in lavatrice.
Ciao sono Fabrizio, fondatore di Verdevero.it, e quando ormai 7 anni fa iniziai a fare le mie prime lavatrici ecologiche rimasi deluso dai risultati che ottenevo con i detersivi che trovavo in commercio.
Capi grigi, ruvidi e spesso non puliti come volevo.
Fu allora che decisi che avrei creato il miglior detersivo per bucato ecologico in commercio e che avrei studiato il modo migliore per avere sempre capi puliti e morbidi.
Così ho creato BeiPannie i FloReali, i profumatori per bio bucato Verdevero.
In questa guida ti svelo tutti i miei consigli e I miei trucchetti per il bucato perfetto.
Problema:
Dopo il lavaggio in lavatrice può succedere che i bianchi si ingrigiscano e i colorati sbiadiscano.
Soluzione:
Riempi il cestello con capi dello stessocolore: fai una lavatrice per i bianchi, una per i colorati e una per gli scuri.
❖ Tieni in considerazione la durezza dell’acqua
Problema:
Se hai l’acqua dura ti serve più detersivo per ottenere gli stessi risultati.
Il detersivo è composto da vari ingredienti.
L’ingrediente che lava è il tensioattivo. Per lavare bene però il tensioattivo ha bisogno di avere il campo libero.
Ecco che gli corre in aiuto un altro ingrediente: il sequestrante, che libera il campo al tensioatttivo perché questo possa agire esclusivamente sullo sporco.
In pratica il sequestrante porta via il calcare dell’acqua e il tensioattivo così si può occupare solo delle macchie e dello sporco.
Diversamente una parte di tensioattivi si farebbe distrarre dal calcare e non sarebbero pronti a sciogliere e portar via lo sporco.
Avere l’acqua dura significa avere l’acqua piena di calcare e significa che servono più tensioattivi e più sequestranti per ottenere lo stesso risultato.
Soluzione:
Usa la giustadose di detersivo in base allo sporco e in base anche alla durezza dell’acqua.
❖ Temperatura
Problema:
Se sbagli temperature corri il rischio di sciupare le fibre e sei certa di consumare più energia elettrica per scaldare l’acqua e di inquinare di più.
Soluzione: Scegli la temperatura giusta in base al tipo di capi che stai lavando. Tieni d’occhio le etichette dei tuoi capi e segui le indicazioni riportate.
In generale possiamo dire di lavare I capi così:
Capi bianchi: lavare da 60 a 90 gradi;
Capi colorati e scuri: lavare a 30, massimo 40 gradi;
Capi delicati e in lana: lavare con i programmi specifici.
❖ Riempi il cestello
Aspetta di avere abbastanza capi da riempire il cestello prima di far partire la lavatrice.
VANTAGGI: ~ Più ecologico perché sprechi meno acqua; ~ risparmitempo ed energie perché ripeti meno volte la stessa azione; ~ più economico perché hai meno consumi sulla bolletta e il detersivo dura di più.
❖ Orari
Problema:
La lavatrice è un elettrodomestico che consuma parecchia elettricità e gonfia le bollette, specie se non conosci gli orari giusti in cui lavare.
Soluzione Risparmio:
Fai partire la lavatrice durante le fasce orarie di risparmioenergetico, la fascia F3 indicata da ENEL.
Ecco le fasce orarie Enel con cui risparmiare attualmente in vigore:
Risparmia un bel po’ di soldi lavando i capi nelle fasce F3
BUCATO BIANCHISSIMO IN 3 PASSI
1.Separa i bianchi dai colorati
I capi in lavatrice rilasciano parte dell’inchiostro con cui sono stati colorati in fabbrica e questi colori si vanno a mischiare alle fibre dei capi bianchi.
Come fare? Per evitare che i capi si ingrigiscano, riempi la tua lavatrice solo con i capi bianchi.
2. Imposta la temperatura corretta
Segui sempre le indicazioni riportate in etichetta del capo. In linea generale possiamo dire che se non si tratta di capi delicati puoi impostare la temperatura da 30 a 90 gradi.
BioBianco è una formula rivoluzionaria molto intelligente perché è il primo sbiancante ecologico che ti permette di sbiancare i capi già a 30° grazie al suo additivo naturale attivo a basse temperature.
Puoi procedere in tre modi diversi, scegli quello a te più comodo e congeniale.
METODO SMACCHIANTE #1:
Crema Anti-Macchia
❖ Come Fare:
Puoi creare una crema con acquafredda e BioBianco e strofinare la crema che hai ottenuto direttamente sulla macchia, lasciare agire qualche minuto e mettere il capo in lavatrice. (Ti consiglio di fare una piccola prova in una zona poco visibile del capo prima di procedere a trattare la macchia.)
Preparazione:
Riempi 1⁄4 di misurino con BioBianco e aggiungi acqua fino a metà misurino;
applica questo mix direttamente sulla macchia da trattare e strofina qualche secondo prima di mettere in lavatrice.
METODO SMACCHIANTE #2 Ammollo dei capi
❖ Come fare:
Riempi una bacinella con 4 litri di acqua fredda e aggiungi:
metti i tuoi panni nella bacinella e lascia che il prodotto agisca per un’ora;
procedi con il normalelavaggio.
METODO SMACCHIANTE #3: A mali estremi…
❖ Come fare:
Usa questo trucchetto per i casiestremi, come quando tuo figlio si versa addosso alla maglietta la cioccolata calda o tutta la vaschetta del gelato (a me sono capitate tutte e due).
Bagna il capo da trattare, cospargilo di BioBianco nella zona da trattare;
arrotola il capo su stesso fino ad avere in mano un “salsicciotto”;
così arrotolato mettilo in ammollo un paio d’ore;
passate le due ore srotolalo e procedi al normalelavaggio.
COME PRESERVARE I CAPI COLORATI E SCURI
❖ Separa i capi
Per mantenerevivi i colori dei tuoi capi, fai sempre lavatrici separate, una per i colorati e una per i capi scuri.
❖ Imposta la temperatura corretta
Segui sempre le indicazionidell’etichetta del capo. Se puoi usa la temperatura ancora più bassa. Naturalmente se i capi non sono particolarmente sporchi.
❖ Quanto detersivo usare
Non eccedere mai con il detersivo, stressi le fibre e se fai questo ragionamento:
PIÙ DETERSIVO = PIÙ PULITO
sappi che ti sbagli; la soluzione è sempre usare la giustadose.
Usalo ad ognilavaggio versandolo nella vaschettacentrale della tua lavatrice (quella che di solito usi per l’ammorbidente).
VANTAGGI: ~ Lascia i panni morbidissimi perché elimina il calcare dalle fibre; ~ è economico (prova a confrontare il prezzo con un normale ammorbidente); ~non lascia residuichimici di sintesi sulle fibre e sulla tua pelle.
Versa i FloRealinella vaschetta della lavatrice insieme al detersivo per bucato BeiPanni;
dosalo in base a quanto profumo vuoi sentire nei tuoi capi:
da un cucchiaino da tè (circa 2 grammi) a un cucchiaio da cucina (circa 5 grammi) vabene, dipende dal tuogusto.
VANTAGGI: ~ Li puoi usare anche per i capi dei tuoi bimbi con la pelle delicata perché non contengono allergeni; ~nonlascianoresidui chimici sulle fibre dei tuoi vestiti.
NO PUZZA,
COME ELIMINARE IL CATTIVO ODORE DAI CAPI DOPO IL LAVAGGIO
Problema:
Spesso il bucato puzza appena uscito dalla lavatrice.
A volte la colpa è della tua lavatricesporca e carica di batteri.
Se lasci i tuoi capi lavati per qualche oradopo che li hai lavati e la macchina non è mantenuta nel modo corretto di sicuro tirerai fuori vestiti puzzolenti.
Se utilizzi un normale detersivo di origine petrolchimica fai più fatica a sentire questo problema.
I profumi che contiene il detersivo petrolchimico sono moltoforti e copronol’odore di “muffino” che rimane sui capi a causa del ristagno di acqua sporca e di batteri.
Ma questi profumi non solo coprono il cattivo odore e i batteri ma possono darti fastidio e irritare le vie respiratorie perché contengono allergeni.
Pensa che te liporti sotto il naso tutti i giorni 24 ore su 24.
Allo stesso tempo questi profumi di sintesi di origine petrolchimica rimangono ancorati alle tue fibre e quindi tu te le porti addosso per tutto il giorno e ancora peggio, tuo figlio e tutta la tua famiglia.
Per i lavaggi di capi bianchi: aggiungi 2misurini nella vaschetta assieme al detersivo BeiPanniVerdevero
Per i lavaggi di capi colorati: aggiungi 1 misurino di BioBianco nella vaschetta assieme al detersivo BeiPanniVerdevero.
BioBiancoha un effetto igienizzante e i tuoi capi a fine lavaggio saranno igienizzati e se anche li lascerai qualche ora in lavatrice non prenderanno fastidiosi odori.
❖ Igienizzante per la lavatrice
Te lo consiglio per effettuare dei lavaggi a vuoto della lavatrice per mantenerlapulita e igienizzata.
Una volta ogni due mesi circa effettua un lavaggioa vuoto a 90 gradi, versando 2 misurini di BioBiancodirettamente nella vaschetta del detersivo e azionando il lavaggio.
COME PRENDERSI CURA DELLA LAVATRICE
❖ Perché è importante prendersi cura della lavatrice?
La lavatrice raccogliebatteri e sporcizia di tutti… e se non la mantieni bene… li raccogli al prossimo lavaggio sui tuoi vestiti!
E va tenuta in un certo modo per farla durare nel tempo ma anche perché ti dia il grado di sicurezzanecessario per i tuoi figli, per la tua biancheria e per tutti i capi che lavi.
La pulizia della macchina si fa in questo modo:
1. PULIZIA DEL FILTRO
La prima cosa da fare è pulire il filtro, che si trova generalmente in uno sportellino posto sul fronte della macchina in basso a destra o a sinistra, sotto l’oblò.
❖ Come fare:
Si apre il portellino, si svita la vitina che si trova all’interno (è molto semplice), si estrae il filtro che si trova all’interno;
ti consiglio di fare attenzione quando estrai il filtro, perché c’è una piccola fuoriuscita di acqua, quindi aiutati con un canovaccio messo per terra davanti alla macchina mentre fai questa operazione;
uscirà dell’acqua contaminata con residui neri e dello sporco appiccicato;
sfila e pulisci a fondo sotto l’acqua corrente e utilizzando Usamixdi Verdevero, un detergente igienizzante che elimina tutto lo sporco dal filtro.
2. PULIZIA DELL’OBLÒ
All’interno dello sportello della macchina c’è una guarnizione, solitamente grigia, dentro la quale si forma dello sporco.
È importante di tanto in tanto fare una pulizia con un panno e Usamix , l’igienizzante di Verdevero;
una volta fatte queste due operazioni puoi fare un lavaggio a vuoto della macchina con BioBiancodi Verdevero per igienizzarla.
Ti basterà mettere BioBianconella vaschetta del detersivo e azionare un lavaggio ad alta temperatura – 60 gradi – della macchina.
3. PULIZIA DELLA VASCHETTA
❖ Cosa ti serve:
1 contenitore o una bacinella sufficientemente grande per contenere la vaschetta;
Per prima cosa serve smontare la vaschetta:
Per sfilarla completamente sforza leggermente e sfilala completamente.
Una volta che hai la vaschetta in mano l’operazione è semplicissima.
Passiamo al passo successivo.
A questo punto riponi la vaschetta del detersivo nel contenitore o bacinella che ti sei preparato, aggiungi 2 cucchiai di Percarbonato e aggiungi acqua bollente fino a immergere la vaschetta;
lasciala in ammollo15 minuti;
dopodiché potrai rimuovere con lo spazzolino lo sporco annidato nelle scanalature e negli angoli difficilmente raggiungibili della vaschetta.
risciacqua la vaschetta con abbondante acqua;
prima di rimontarla procedi a pulire con un panno umido e detersivo Usamix Verdevero il vano della vaschetta per rimuovere residui di sporco e detersivo dalle pareti.
4. UN LAVAGGIO DISINCROSTANTE PER LIBERARLA DAL CALCARE
Di tanto in tanto fai un lavaggio a vuoto della macchina usando Lemontrì.
Versa 100 ml di Lemontrì nella vaschetta del detersivo e aziona un lavaggio (qui non è fondamentale l’alta temperatura, va benissimo un lavaggio normale a 30°).
Chiedo un consiglio da parte vostra ! Ho un problema con il piano cottura, premetto che lo pulisco sempre o con un mix di aceto, acqua e sapone per piatti o con emulsio splendi acciaio(naturale ). Dopo l’ultima pulizia sono apparse in tutto il piano delle striature color ruggine che non riesco ad eliminare😓😓😓 sapete cosa potrebbe essere?? Vi ringrazio tanto , Posto delle foto , spero possiate aiutarmi!
Maria
Come pulire le macchie di ruggine dal piano in acciaio
Ciao Maria.
Ho compreso cosa è successo. L’acciaio è una lega di metalli e contiene al suo interno anche ferro.
A seconda del tipo di acciaio, della qualità, flessibilità e dell’utilizzo che ne viene fatto, viene impiegata una mescola oppure un altra.
Nel tuo caso è successo questo: hai pulito il tuo acciaio con aceto e poi, con il prodotto specifico da te utilizzato hai pulito nuovamente con: acido acetico, acido citrico e acido glicolico.
In sostanza troppo acido per il tuo acciaio.
Le macchioline che vedi sono macchie di ruggine.
In quei punti la concentrazione di ferro nella lega del tuo acciaio, è maggiore e gli acido fanno emergere quella ruggine. Si dice che il tuo acciaio è imbrunito.
Il mio consiglio è pulirlo con solo acido citrico, che è un acido debole e ha anche un leggero effetto lucidante che l’aceto non ha.
Rispetto alle macchie presenti prevedo che riuscirai ad affievolirle leggermente ma difficilmente riuscirai a rimuoverle. Confido di essere stato chiaro e di essere riuscito a farmi comprendere. Diversamente sono qui.
Ciao Fabrizio, non so se ti è mai capitato… ho al polso un orologio di acciaio a maglie e capita che, se bagnato, lasci delle macchioline nere sui tessuti, in particolare sui body e vestitini del mio cucciolo di 9 mesi. È sempre in braccio e quindi ho notato che le macchioline nere sono proprio in corrispondenza dell’orologio! Ora l’orologio è pulito, ma le macchie sono indelebili!! Ieri ho provato con lemontrì e sale ma nulla… anche biobianco sembra non funzionare così come il sapone vegetale. Se hai qualche idea sono armata di tutti i prodotti 😉
Grazie Silvia
SOLUZIONE:
Ciao Silvia, dovresti risolvere con una pappetta di bicarbonato e acqua applicata alla macchia per un’oretta e poi con lavaggio normale in lavatrice.
Se l’orologio è pulito non dovrebbero formarsi quei segni neri. L’orologio è pulito significa che di tanto in tanto lavi la corona e il cinturino con acqua, un pò di sapone e un vecchio spazzolino?
In caso contrario una parte di quel nero rimane tra le fessurine del cinturino o tra cinturino e cassa e i depositi poi si trasferiscono sui tessuti.
A presto
Fabrizio
Se hai trovato utile questo consiglio o se vuoi farmi personalmente la tua domanda entra a far parte del gruppo:
Quando dico alle mie clienti che possono buttare via la candeggina x pulire e sostituirla con prodotti naturali mi guardano con la faccia con cui Arnold guardava suo fratello Willis quando gli diceva “Che cavolo stai dicendo Willis?”.
COME SOSTITUIRE LA CANDEGGINA CON PRODOTTI NATURALI
D’altronde, hanno visto la loro mamma fare tutti i tipi di pulizie con la candeggina, prima ancora magari vedevano la loro nonna fare tutti i tipi di pulizie con la candeggina, e quindi sembra veramente strano che si possa sostituirla.
Mi ricordo che mia nonna la usava anche per lavarsi le mani dopo che era stata nell’orto ad accudire gli animali.
Che di per sé, sì le disinfettava, ma poi quando mi faceva una carezza mi grattava la faccia manco avesse la carta vetrata dei carrozzieri sulle mani.
Pensaci a quando fai una carezza a tuo figlio e hai appena usato della candeggina: lo stai graffiando. 😉
Gli usi più comuni della candeggina sono:
in lavanderia come pretrattante per i capi bianchi (per sbiancare i capi la frase che spesso si sentiva dire era “mettili in candeggina”);
come igienizzante per il bucato (per igienizzare e sanificare i capi si mettevano in candeggina – ma pensa ai rischi di questa operazione, basta una goccina di candeggina in un capo colorato ed è da buttare);
come sgrassatore e disinfettante per le superfici (quindi per fare le pulizie generiche).
Tutto molto utile e interessante ma…
Non stai considerando le conseguenze per l’ambiente e ancora più importante per te e per i tuoi figli:
la candeggina ha un enorme impatto sull’ambiente (ci sarà un motivo se nell’etichetta sul retro ci sono tutte quelle simbologie con teschi, croci, pesciolini morti stecchiti etc.);
da un punto di vista prettamente personale, ti respiri una robaccia chimica terribile per le mucose nasali e che di sicuro non fa bene nemmeno ai tuoi polmoni;
è estremamente irritante per la pelle e le tue mani sicuramente non ti ringraziano (uno dei risultati della candeggina infatti sono mani irritate, arrossate e screpolate come quelle di mia nonna).
Ma allora quali sono i rimedi naturali per eliminare completamente dalla tua vita la candeggina?
Se sei abituata ad utilizzare la candeggina in lavanderia, il rimedio naturale è BioBianco di Verdevero:
è uno sbiancante e igienizzante completamente naturale;
come la candeggina è attivo a bassissime temperature (infatti si attiva a 30°);
non ha la controindicazione di distruggerti i capi colorati, le mani, o di farti respirare l’odore terribile che invece ha la candeggina.
Se invece l’utilizzo che ne fai è di igienizzante per le superfici la soluzione è Usamix di Verdevero:
è un igienizzante naturale a base di ossigeno attivo;
ti permette di igienizzare le superfici senza il rischio di esalazioni chimiche;
è ottimo come sgrassatore per le superfici di casa, e non è irritante per la pelle.
Trovi questi prodotti nella Green Box di Verdevero che è lo starter kit delle pulizie naturali di Verdevero.
Per avere la Green Box puoi fare il tuo ordine direttamente dal divano di casa tua, ricevi tutti i tuoi prodotti in 24/48h senza fare lunghe code alle casse dei supermercati e senza portarti a casa borse pesanti.
In più fai del bene alla tua famiglia che non respira più quel terribile odore della candeggina e fai del bene a te stessa che non ti danneggerai più le mani, irritandole e seccandole… e quando accarezzerai tuo figlio dopo aver utilizzato un prodotto delicato invece che un prodotto irritante e nocivo sarai più serena. 😉
COME PULIRE i vetri di casa senza impazzire e strofinare per ore?
Se anche a te capita di:
strofinare per ore e ore i vetri di casa;
annusarti l’odoraccio chimico dei detersivi tradizionali mentre strofini;
ritrovarti con più aloni di quando hai iniziato…
Allora non puoi perderti questi consigli:
Con i fogli di giornale
Sfrutta le pagine di vecchi quotidiani per la pulizia e l’asciugatura dei vetri:
spruzza con acqua e detergete (puoi usare Vrill Verdevero) con la carta di giornale;
strofina energicamente per togliere i segni persistenti.
Acqua e aceto
Miscela acqua e aceto bianco:
ogni 50 cl d’acqua versate 10 cl d’aceto;
travasa la soluzione in uno spruzzino riciclato;
spruzza sul vetro e passa con un Panno Vetri o un foglio di giornale.
L’aceto rimuove segni presenti sui vetri e tracce di sporco.
Mi raccomando, termina il contenuto dello spruzzino sempre e solo per pulire i vetri, non versarlo nel lavandino: l’aceto è molto inquinante!
Panno in microfibra
Per pulire i vetri, i Panno Vetri in Microfibra, anche detti panni magici, oltre a essere duraturi nel tempo, sono ottimi anche da soli per pulire i vetri: basta inumidirli con acqua tiepida, strizzarli bene e passarli sulle superfici da detergere.
Detergente per i vetri fai-da-te
E se vuoi cimentarti nell’autoproduzione, prova con questa ricetta fai da te:
Poco conta che il profumo che respiri invade le tue narici, e i tuoi polmoni li ammazza.
In questo periodo sto leggendo un libro sulle abitudini.
La cosa che più mi ha colpito di questo libro è la storia della nascita del dentifricio.
Il dentifricio nacque all’inizio del 1900 per andare in soccorso agli uomini delle truppe americane che praticamente avevano tutti i denti marci e cariati.
Questo procurava dolore e non combattevano bene.
All’epoca la pasta dentifricia era un mix di varie componenti tra cui AcidoCitrico ed OliEssenziali.
Di sicuro puliva i denti, o li puliva meglio che non pulirli, ma il risultato a fine della pulizia dei denti era una bocca che pizzicava e poco contava il vero risultato.
Questo pizzicorìo era causato in parte dall’Olio Essenziale, ma in particolar modo dall’Acido Citrico.
Alla fine della guerra, un imprenditore americano decise di cominciare a commercializzare questo prodotto per la pulizia dei denti.
Comunque il problema della pulizia dentale era generalizzato, non solamente limitato alle truppe.
Usare l’ammoniaca per pulire
L’intuizione che ebbe questo imprenditore fu quella che il senso di pizzicore che avevano le persone alla fine della pulizia dei denti, era quello che gli faceva pensare che i denti fossero puliti.
L’equazione è questa: bocca che pizzica = bocca pulita e denti puliti.
In realtà questo non corrisponde al vero, ma fu questa l’arma che lui utilizzò per fare diventare il suo dentifricio la più grande marca di dentifricio tuttora al mondo.
Questa storia mi è venuta in mente perché quando si tratta di pulizie c’è un detergente che le persone utilizzano abitualmente pur sapendo che è molto inquinante.
Lo usano proprio perché hanno la sensazione, una volta passato una superficie con questo prodotto, di avere davvero pulito e disinfettato.
Questo prodotto è l’ammoniaca.
L’ammoniaca è molto inquinante dal punto di vista ambientale, ma ancora peggio è molto inquinante da un punto di vista personale.
Cosa significa?
Significa che i vapori dell’ammoniaca che respiri quando fai le pulizie sono molto molto dannosi.
Sono dannosi per te, per i tuoi figli, per le persone che vivono in casa con te.
Da un punto di vista dermatologico è tremenda: se la usi con le mani nude ti secca la pelle e te le rende pruriginose.
Dal punto di vista respiratorio è molto irritante.
Infatti se noti, quando la utilizzi o quando entri in ambienti dove è stata appena utilizzata, ti pizzica il naso e hai la sensazione che ti manca il fiato.
Ma esiste una soluzione o un’alternativa ecologica all’ammoniaca x pulire?
Ebbene sì, esiste.
La soluzione si chiama BicarbonatodiSodio, ma sono veramente poche le persone disposte a fare questo tipo di cambiamento.
In anni e anni di esperienza ho capito che il vero motivo per cui le persone non cambiano abitudine e passano al bicarbonato è perché il Bicarbonatonon ha l’effetto odoroso dell’ammoniaca.
Che è quello che dà la sensazione di aver veramente pulito.
Ora che conosci questo mistero puoi scegliere se continuare a farti fregare dall’odore dell’ammoniaca o se vuoi veramente passare al bio con prodotti sani per te e la tua famiglia.
Come sgrassare una pentola, rimedi semplici, naturali e senza fatica
Infatti in questo articolo ti sto per insegnare come pulire una pentola incrostata senza fare nulla.
Se c’è una cosa che puoi imparare dal modo di vivere, agire e comportarsi di una donna del nuovo millennio, è quella di ottimizzare il tempo.
Io sono il primo di quattro fratelli, e la cosa che ho sempre visto fare a mia mamma è quella di trovare il modo per fare qualsiasi cosa nel minor tempo possibile, oppure lasciar fare al tempo quello che lei non aveva tempo di fare.
Comportamento contrario di quello che facevano le nostre nonne, che quando dovevano intervenire per fare qualsiasi cosa si armavano di pazienza, di tempo, e di sana energia e si mettevano a fare, strofinare, costruire, rimagliare e così via.
Ecco, il modo di fare delle nostre nonne, è molto simile al modo che probabilmente hai di fare le cose anche tu.
Mi spiego meglio.
Se devi pulire una pentola, probabilmente la prima cosa che ti viene in mente di fare è quella di prendere una paglietta abrasiva, del detersivo, e cominciare a strofinare per qualche minuto finché lo sporco incrostato non se ne sarà andato.
Probabilmente sai meglio di me che tu il tempo per pulire quella pentola non ce l’hai: hai figli da portare a scuola, da andare a prendere, devi preparare da mangiare, devi lavare vestiti, hai bisogno di tempo da dedicare alle amiche, devi andare in palestra, a lavorare, tornare a casa, c’è traffico…
Queste son tutte cose che richiedono del tempo e sono appuntamenti a cui non puoi assolutamente mancare.
Come fare per pulire una pentola incrostata e risparmiare tempo.
Cosa fare allora?
Non devi fare altro che prendere un paio di cucchiai di Bicarbonato pulente, versarli nella pentola incrostata, aggiungere due o tre dita di acqua il tanto che basta per ricoprire tutto il fondo, e mettere tutto sul fuoco.
Fai bollire l’acqua per qualche minuto, dopodiché non devi fare altro che versarla nel lavandino e rimuovere facilmente l’incrostazione con una spugna abrasiva e un po’ di sapone per i piatti Amanì di Verdevero.