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L’aceto inquina se lo usi nel modo sbagliato

aceto inquina
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L’aceto inquina se lo usi nel modo sbagliato

Tempo di lettura: 9 minuti

Conduco da anni una personale battaglia contro l’inquinamento delle nostre case. Ma anche contro i rimedi naturali sbagliati. Ad esempio sapevi che se usato nel modo scorretto l’aceto inquina?

E come se non bastassero le varie candeggine, ammoniache e tutti quei prodotti super-inquinanti con teschi, alberi stecchiti, croci, pesci morti sul retro etichetta

Adesso ci siamo inventati una nuova soluzione per pulire qualsiasi cosa in casa e inquinare i mari e i pesci come se non ci fosse un domani.

In generale non sono contro l’uso di questo prodotto per pulire.

Ma il suo uso indiscriminato e a volte inutile inquina te, la tua famiglia e crea enormi problemi all’ambiente.

>>> Ora ti svelo come iniziare subito a non inquinare 100.000 LT di acqua con 1 litro di aceto anche se tutti ti dicono di usarlo per pulire qualsiasi cosa in casa.

L’aceto può essere utile se usato per alcune pulizie come:

  • Lavare i pavimenti
  • Pulire il frigo
  • Togliere i cattivi odori dai piatti
  • Pulire i vetri

MA ricorda che esiste un suo sostituto 53 volte meno inquinante. Tra poco ti svelo di cosa si tratta.

Non voglio demonizzare questo prodotto a prescindere, quello che desidero è capire come usare l’aceto per pulire le nostre abitazioni nel modo migliore e più sicuro per l’ambiente. Non occorre sprecare questo ingrediente perché un uso sconsiderato non solo è inutile ma dannoso e può essere in ogni momento sostituito con un ingrediente magico, l’acido citrico.

Ogni cosa può essere utile se usata nelle dosi opportune e poco utile o dannosa se usata in modo inappropriato.

Usare l’aceto per le pulizie di casa

L’aceto è di sicuro un buon anti calcare. Se lo utilizziamo con attenzione risulta un ottimo alleato per le pulizie. Se non puoi proprio fare a meno di usarlo, il mio consiglio è limitarsi all’uso dell’aceto solo per i seguenti usi:

L’aceto bianco di alcool per pulire i pavimenti

Esistono tanti tipi di aceto come: l’aceto bianco di alcool che può essere utile per pulire lo sporco difficile o l’aceto di mele dal profumo più delicato. Si può creare una miscela di acqua e aceto per pulire i pavimenti.

L’aceto bianco per pulire il frigorifero

Usato per pulire il frigorifero permette di neutralizzare i cattivi odori e agisce anche nella prevenzione della muffa della frutta.

L’aceto di mele per pulire i vetri

L’aceto di mele è ottimo per pulire i vetri perché ha un odore meno invasivo ma risulta comunque efficace. Anche alcune superfici vengono benissimo se si usa l’aceto per pulire, come ad esempio il gres porcellanato.

Ho sentito di molte signore che adoperano l’aceto per rimuovere il calcare dal ferro da stiro. In questo caso il calcare si forma perché non viene usata l’acqua distillata o demineralizzata e basterebbe questo piccolo accorgimento per evitare tale problema. In ogni caso se proprio dobbiamo recuperare un ferro da stiro pieno di calcare è utile l’uso dell’aceto nel caso in casa non disponi di acido citrico.

L’aceto per pulire il legno

L’aceto bianco è sicuramente un’alternativa da preferire ai numerosi prodotti chimici in commercio ideati per la pulizia del legno.

Mischiando una parte di aceto bianco con tre parti di oli di oliva, si ottiene un composto adatto per una pulizia approfondita e naturale del legno.

Per tutti questi scopi lo consiglio e lo ritengo utile, anche se hai capito non è indispensabile e si può facilmente sostituire.

L’aceto inquina tantissimo se lo usi:

  • nella lavatrice come ammorbidente
  • nella lavastoviglie come brillantante
  • nel piano della cucina per sgrassare e lucidare l’acciaio

Queste sono pratiche ormai diffusissime ma scorrette.

Se cerchi on line trovi molti video e articoli che ti indicano nell’aceto il rimedio naturale per pulire qualsiasi cosa.

Viene spesso fornita la giustificazione che “lo facevano le nostre nonne”.

Ed è vera in parte. Molti rimedi sono davvero ricavati dalle nostre tradizioni. Ma altri non hanno fondamento.

Ad esempio la mia nonna non aveva né lavatrice né lavastoviglie: se anche voleva non poteva usarlo…

Ma a parte le battute…

L’uso indiscriminato dell’aceto che è emerso negli ultimi anni ha iniziato a causare più danni che benefici.

 

Ecco il motivo per cui devi smettere subito di usare aceto per le pulizie e sostituirlo con l’eroe del pulito ecologico: l’acido citrico (o prodotti a base di acido citrico)

L’aceto è composto da acido acetico.

L’acido acetico è corrosivo, favorisce la liberazione di nichel da parte dei metalli e favorisce l’insorgenza della SNAS: Allergia sistemica al nichel.

E significa che ogni volta che fai una lavatrice inquini perché scarichi in acqua una dose di acido acetico (misto ai metalli pesanti che non sono rimasti attaccati ai tuoi vestiti) che è:

  • difficilmente biodegradabile;
  • crea un ambiente tossico per i pesci.

E’ nostro compito preservare il più possibile la vita di tutti gli organismi acquatici usando sempre il prodotto meno inquinante.

Su questo siamo d’accordo, vero?

E se anche tu stai usando l’aceto convinta che sia la soluzione migliore per pulire casa senza inquinare dovrai ricrederti dopo esserti letta le prossime noiosissime righe di spiegazione tecnica sull’impatto di acido citrico e acido acetico sull’acqua.

 (PS: se non vuoi leggere la parte noiosa salta subito alla tabella che trovi scorrendo più giù la pagina.)

Quando si parla di ecologicità di un detersivo ci si riferisce spesso alla sola biodegradabilità.

Questo è limitante oltre che scorretto.

Serve andare più a fondo e considerare anche i danni che un detersivo combina mentre è in circolo e prima che si degradi.

Non ti dovrebbe importare nulla se una cosa inquinante smette di esistere dopo tre anni perché è biodegradabile.

Mentre se ne sta in circolazione fa danni terribili all’ambiente e alle persone. Questo ti deve interessare.

E’ come dire che se vai dal dentista e mentre sei sotto ai ferri ti può fare patire le pene dell’inferno perché tanto sai che dopo un’ora di trattamento e un giorno di post intervento con la mascella gonfia e dolorante torna più o meno tutto alla normalità.

Lo faresti mai un ragionamento del genere o cercheresti sempre il dentista più delicato ed efficace prima di tutto mentre sei seduta nella sua poltrona?

Per capire fino in fondo la qualità di un detergente allora la dobbiamo smettere di pensare alla biodegradabilità e cioè al fatto che prima o poi smetterà di fare danni, e studiare la tossicità.

Ti devi chiedere: cosa combina e quanto è tossica questa soluzione che sto utilizzando finché è in circolazione?

Questa tossicità viene calcolata attraverso il VCDtox.  (VCD sta per volume critico di diluizione e ci indica quanta acqua è necessaria per far tornare “vivibile” l’ambiente contaminato da una dose di prodotto).

Confrontiamo 1 litro di aceto (percentuale di acido acetico al 6%) e 1 litro di Lemontrì, detersivo 3 in 1 di Verdevero a base di acido citrico che prepareremo in concentrazione al 6%.

In entrambe le soluzioni abbiamo 60 grammi di principio attivo:

60 grammi di acido acetico nell’aceto

60 grammi di acido citrico nel Lemontrì

Ora andiamo a controllare i valori di questi ingredienti nella DID list europea (Detergent Ingredients Database), la lista di sostanze che si possono utilizzare per la formulazione dei detersivi.

I dati che prendiamo in considerazione sono: la tossicità acuta, la tossicità cronica e la degradazione di ogni ingrediente.

Mettiamo insieme questi dati e con la formula del VCDtox ricaviamo il valore che ci indica quanta acqua serve per annullare una singola dose di ogni prodotto.

La formula per calcolare il VCDtox è la seguente:

VCDtox = [(Dosage x DF)/TF] x 1000

Ecco i dati da DIDlist dei nostri ingredienti:

ACIDO ACETICO ACIDO CITRICO  
0,05 0,05 DF (fattore di degradazione della sostanza)
0,03 1,6 TF (fattore di tossicità della sostanza)
60 150 QUANTITA’ nella soluzione

Applicando la formula all’aceto otteniamo [(60 x 0,05)/0,03] x 1000 = 100.000,20 LT

Applicandola invece alla soluzione di Lemontrì otteniamo [(60 x 0,05)/1,60] x 1000 =  1875,00 LT

  • Un litro di aceto inquina 100.000 litri di acqua.

Per dirla più correttamente possibile: occorrono 100000 litri di acqua per far tornare nullo l’effetto dell’aceto per i pesci del mare

  • Un litro di Lemontrì preparato al 6% inquina 1.875 litri.

E’ più corretto dire che se io verso 1 litro di Lemontrì in acqua servono 1875 litri di acqua per far tornare nulla l’azione di Lemontrì e che in quell’acqua ci possano vivere i pesci.

HAI LETTO BENE: INQUINA 53 VOLTE MENO

Sono sicuro che ora hai un motivo in più per rivedere le tue abitudini e valutare un prodotto davvero ecologico e lasciare da parte i falsi consigli ecologici.

Trovi Lemontrì già pronto e diluito nel suo pratico flaconcino da 500 ml o in tanica ricarica qui:

Ho capito Fabrizio ma al supermercato trovo 1 lt di aceto a 1,5 euro e il tuo Lemontrì costa 6,70 euro di mezzo litro. Come mai?

La spiegazione è facile e alla fine saprai anche tu perché sono già in migliaia le clienti che lo usano con successo tutti i giorni e senza inquinare l’ambiente.

verdevero detersivi ecologici

#1 Il primo motivo è che Lemontrì è superconcentrato.

E’ concentrato più del DOPPIO. Esattamente è 2,5 volte più concentrato.

A differenza dell’esempio di prima la sua concentrazione è del 15% e non del 6% come l’aceto.

#2 Il secondo motivo è che abbiamo creato la tanica ricarica doppiamente vantaggioso.

  • Risparmi soldi
  • Sprechi meno plastica.

Il flacone lo acquisti solo la prima volta e poi ti potrai acquistare la ricarica e riempire in casa fino a 8 volte il tuo flacone di Lemontrì pronto all’uso.

Quindi ricapitolando:

  1. Con lemontrì inquini 53 volte meno che con l’aceto
  2. Con Lemontri risparmi plastica perché puoi usare lo stesso flacone e riacquistare la ricarica
  3. Risparmi pure soldi perché è concentrato più del DOPPIO

Cosa aspetti a provarlo?

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18 risposte

    1. Sul sito della commissione europea europa.ec si può leggere come il fattore di tossicità di un prodotto sia dato dalla seguente formula Tossicità/10000 quindi se la matematica non è un opinione 0,03 :1000=0,00003 è molto più piccolo di 1,6:1000= 0,0016. Grazie per l’attenzione

  1. Grazie per questa informazione, lo utilizzo da anni come ammorbidente, per pulire le pentole in acciaio inossidabile…mi documenterò ancora e se fosse così, non lo utilizzo più per questi scopi!
    Roberta

  2. Roberta: è spiegato nell’articolo. Crea un ambiente dannoso per i pesci perché è associato ai metalli (che si liberano quando lo usi nella lavatrice o nella lavastoviglie)

  3. Ok allora utilizzerò meno aceto più bicarbonato, acqua calda, scopa a vapore e tanto olio di gomito! Grazie per i consigli!

    1. Ma in pratica l’acido citrico si può utilizzare nei metalli e inquina meno? Perciò utilizzerò gli scarti di limone?

      1. Chiara gli scarti del limone possono essere utili per qualche veloce intervento di pulizia. Per le pulizie di tutti i giorni trovi l’acido citrico in polvere da usare per creare una soluzione pronta all’uso. 🙂

        1. Buon giorno Fabrizio,
          ho appena letto l’articolo su Lemontri fino in fondo. Vorrei far notare che l’applicazione della formula alla soluzione di Lemontri non è corretta. Rivedere prego.
          Grazie per l’informazione, ma non è un po’ sospetto questo elogio dell’acido citrico contro l’acido acetico soprattutto se è legato alla pubblicità e vendita del prodotto che si reclamizza? Grazie.

          1. Ciao, certo capisco perfettamente il dubbio, ma Verdevero è un’Azienda che produce Detersivi Ecologici Certificati, per questo infatti oltre ad avere il piacere di divulgare informazioni utili a tutti (e quindi dare degli strumenti a chiunque per inquinare di meno), allo stesso tempo abbiamo la possibilità di far conoscere dei Prodotti studiati appositamente per venire incontro ad una possibile soluzione.
            Se vuoi sentirti più sicura, puoi leggere questo articolo di GreenMe, che non vende detersivi, e ne parla:
            https://www.greenme.it/…/deter…/aceto-quando-non-usarlo/

            Ti ringrazio anche per aver portato attenzione e per i tuoi suggerimenti.

          2. Anche io ho notato una errata applicazione della formula del VCDtox. Utilizzando i tre dati riportati per l’acido citrico, il calcolo dovrebbe essere [(150 x 0,05)/1,60] x 1000 = 4687,50 LT; quindi l’acido citrico inquinerebbe 21 volte in meno dell’acido acetico. A meno che non sia errato il dato di 150 indicato come quantità di acido citrico nella soluzione… E comunque da ciò che avete riportato il TF dell’acido citrico (1,60) è 53 volte più alto del TF dell’acido acetico (0,03); quindi è più tossico dell’aceto un prodotto a base di acido citrico?!

  4. Articolo molto utile…a chiarirmi i dubbi sull’uso dell’aceto che uso diluito nel detergente eco per i piatti…presumo che non vada bene

  5. Dopo aver letto questo articolo , smetterò di usare l’aceto per pulire lavatrice e lavastoviglie … Stupidamente pensavo ‘che danni può fare se è un prodotto completamente naturale ?’

  6. Scusami Fabrizio, quindi se l’aceto libera il nikel, questo significa che usandolo come ammorbidente rilascia il nikel sugli indumenti?

    1. Ciao Patrizia, sì, il cesto della lavatrice è fatto di acciaio inox e se si strofina l’acciaio inox con acido acetico si libera nickel.

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